CATANIA – Mobilitazione unitaria in vista della presentazione del ddl sulla stabilità. Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo centrale un intervento strutturale di modifica della legge Fornero. Gli obiettivi sono chiari: abbassare l’età di accesso alla pensione introducendo forme di flessibilità in uscita e intervenire con un’azione sui lavoratori precoci. “Siamo molto preoccupati perché il governo è in una situazione difficilissima”, spiega il segretario provinciale della Cgil, Giacomo Rota.
“Il provvedimento sulle pensioni è l’unica vera legge di spesa che ha condotto al risparmio e che si è potuto vendere con l’Unione Europea, quindi siamo convinti che prima del 2016 non si toccherà nulla: la percezione che abbiamo è che la montagna partorirà un topolino”. Secondo i sindacati, mancano soprattutto la “chiarezza” e la voglia di risolvere la spinosa situazione degli esodati. Il nodo da sciogliere, in questo frangente, riguarda la settima salvaguardia. Un intervento in assenza del quale, il problema degli esodati rimarrà irrisolto.
Insomma, la bocciatura dell’esecutivo nazionale è totale. A partire dalla riforma degli ammortizzatori sociali. “La pseudo riforma renziana, che vuol dire taglio agli ammortizzatori sociali, sta colpendo ancora una volta le classi lavoratrici”. C’è poi l’incognita legata alla Legge di Stabilità. “La legge, per come ci viene sussurrata, dà l’idea che non ci sono né misure anticicliche vere, né una seria lotta all’evasione fiscale reale. Ciò che manca, insomma “è la capacità di presentare il conto a pezzi della società che non hanno mai pagato”.
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