PALERMO – La Sicilia è la regione italiana con il più alto numero di aziende confiscate alla mafia. Solo alcune di queste imprese riescono a restare attive e a rilanciarsi. Altre, pur avendo le potenzialità per continuare a operare, non sono in grado di andare avanti o di riprendere l’attività economica.
Quali sono gli strumenti concreti e quali le strategie di un rilancio effettivo delle aziende confiscate alla mafia. Sono gli argomenti al centro del convegno che la Cisl Sicilia terrà domani, 10 ottobre, a partire dalle ore 10, all’Hotel San Paolo Palace di Palermo.
I relatori e gli interventi
Il convegno s’intitola “Il valore sociale della partecipazione nei processi di rigenerazione delle aziende confiscate”. Interverrà Pietro Barbera, viceprefetto aggiunto della Prefettura di Palermo, Virgilio Bellomo, responsabile del dipartimento Legalità Cisl Sicilia. Previsto l’intervento di Luciano Caridi, dirigente Ufficio Aziende Sequestrate e Confiscate 2 dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Interverrà Antonello Cracolici, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia all’Ars; Nicola Gullo, docente di Diritto Amministrativo all’Università degli Studi di Palermo. E ancora, Luca Li Vecchi, del consiglio di presidenza di Confcooperative Sicilia e presidente della Società Cooperativa Verbumcaudo, Luciano Modica, componente del Cda di Banca Popolare Etica, Luigi Rizzolo, Presidente di Sicindustria.
Aprirà i lavori il segretario generale Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, modererà il giornalista Piero Cascio, concluderà il segretario confederale Cisl, Sauro Rossi.

