Lo show irricevibile di Riina jr.

Riina jr., quello show irricevibile

La giusta indignazione e l'utilità possibile
LA POLEMICA
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1 min di lettura

Ho provato un moto di ripugnanza nell’ascoltare la famigerata puntata con Riina jr, lo show irricevibile che ha provocato una sacrosanta sollevazione indignata.

Ho osservato quell’ormai rinomato podcast per dovere professionale. Per averne l’esatta contezza. L’applauso. La presentazione del figlio di ‘uno dei più grandi boss della storia italiana’. E sarebbe stato corretto dire, invece: uno dei più feroci boia mai esistiti, responsabile di lutti e lacrime.

Poi, la dialettica di Giuseppe Salvatore, in chiave assolutoria, se non di esaltazione, per suo padre che resta uno spietato assassino.

E allora perché i giornali hanno pubblicato quel cumulo di frasi senza senso? Non sarebbe stato meglio ignorarlo? Qualche lettore lo ha chiesto.

Era una strada. Ma ce n’è un’altra: mostrare una immagine deformata e surreale che, per contrasto, ha ricordato a tutti chi era davvero il sanguinario Totò Riina. Descrivere il male nella reazione indiretta a un ritratto mendace, grazie alla contrapposizione. Fare vedere l’orrore, nel momento in cui si tenta, vanamente, di sminuirlo, nella sua suprema autenticità. Ecco il risultato. Ecco l’utilità possibile.

Lo sdegno e la rabbia di tanti, come risposta, ci confortano. Vuol dire che anni di impegno non sono passati invano. Perché teniamo cara la memoria dei martiri, nella perpetua condanna dell’odio dei carnefici.

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