CATANIA – Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito il sequestro di beni per un ammontare di quarantacinquemila euro. Il provvedimento è scattato per un’indagine che vede coinvolto il consigliere comunale del gruppo Area Centro Destra, Manlio Messina, che secondo la Guardia di Finanza avrebbe “indebitamente” percepito i rimborsi dall’ente comunale. Secondo l’accusa avrebbe agito in concorso con i suoi datori di lavoro. A diffondere la notizia è la stessa Guardia di Finanza attraverso un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente.
“Gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza – si legge – come disposto dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica, hanno proceduto all’esecuzione del dispositivo di misura cautelare reale nei confronti di un consigliere comunale, Manlio Messina di anni 40, e di due soci (datori di lavoro di quest’ultimo) di una società del catanese, sequestrando beni per un valore di 45.000 euro. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno permesso – si legge ancora nella nota diffusa dalle fiamme gialle – di appurare che il consigliere comunale, attraverso la simulazione del rapporto di lavoro ottenuta con il concorso dei titolari dell’azienda, ha ottenuto indebiti rimborsi dal Comune di Catania”.
Da quanto risulta a LiveSiciliaCatania da fonti investigative l’inchiesta coordinata dalla Procura è scattata nel 2013 e si è articolata sulla “falsa riga” di quella riguardante la Provincia Regionale di Catania, che ha portato al rinvio a giudizio lo scorso gennaio di tre ex consiglieri provinciali. Il provvedimento di misura cautelare reale (sequestro ndr) riguarda un immobile riconducibile ad uno dei datori di lavoro della società in cui lavora il consigliere comunale. Manlio Messina e i due socie sono indagati in concorso per truffa aggravata. Dagli accertamenti finanziari e bancari non risultava essere disponibile la somma da porre sotto sequestro e per questo è stato disposto il provvedimento di misura preventiva sull’immobile.
Il consigliere comunale Manlio Messina replica alle accuse della magistratura: “Sono stato assunto da questa azienda con il contratto collettivo dopo un periodo di prova durato due anni. Dirigendola ho stipulato contratti importanti con veri e propri colossi che hanno consentito un aumento esponenziale del fatturato. I rimborsi sono previsti dalla legge, sono sereno”.