PALERMO – La Procura prova a spingere sull’acceleratore. Vuole arrivare in fretta alla demolizione dei tanti, troppi edifici pericolanti nel centro storico di Palermo. Nel tardo pomeriggio di ieri il procuratore aggiunto Leonardo Agueci ha convocato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando per arrivare alla stipula di “un protocollo”. Al netto del linguaggio burocratico, in Procura – assieme all’aggiunto della faccenda si occupa il sostituto Daniele Paci – vogliono sapere come e quando saranno avviate le demolizioni.
Di lavoro ce n’è parecchio. Basti pensare che sono decine e decine gli immobili a rischio crolli per i quali esiste già un’ordinanza di demolizione. E sono altrettanti i processi istruiti o da istruire per un numero di indagati che supera le mille persone. Per tutti, o quasi, l’accusa, è “omissione di lavori in edifici che minacciano rovina”. Uno dei casi più recenti ed eclatanti è stato crollo nel mercato della Vucciria.
Nel febbraio scorso si sbriciolò un edificio che si affaccia su piazza Garraffello, luogo affollatissimo dal popolo della notte. Sulla base di un censimento del Comune, sono circa 1.300 gli edifici a rischio nel centro storico e di questi 228 pericolanti. Numeri a cui vanno aggiunti gli edifici in provincia. Non tutti i proprietari, però, sono stati raggiunti da un’ordinanza che li obbliga a mettere in sicurezza gli edifici. La Procura nei mesi scorsi aveva chiesto al Comune di liberare gli immobili che i proprietari hanno ridotto in stato di abbandono, infischiandosene delle diffide ricevute. Il punto è che si profilerebbe il problema di tanti affittuari che potrebbero ritrovarsi senza un tetto perché i proprietari non hanno eseguito le manutenzioni.
Un rischio che non può oscurare, dicono in Procura, la triste realtà di una città come Palermo, che conta i morti rimasti sotto le macerie. Via Bagolino è solo l’ultimo triste esempio. Morirono quattro persone.
Il centro storico di Palermo non gode di ottima salute. La mappa dei rischi è disarmante. Ai 228 edifici ritenuti pericolanti e urgenti vanno altri cento “solo” pericolanti. Ben 901, invece, sono quelli definiti degradati. La mappa comprende i quattro mandamenti del centro storico: Palazzo Reale, Castellammare, Tribunale e Monte di Pietà. Le condizioni peggiori si registrano al Capo e alla Vucciria.