Romagnolo, mare meno inquinato | Ma il divieto di balneazione resta - Live Sicilia

Romagnolo, mare meno inquinato | Ma il divieto di balneazione resta

Il ministero dà per buona la qualità dell'acqua nella costa sud. Gini e Marino però frenano

PALERMO – La qualità dell’acqua migliora, ma per poter archiviare il capitolo ventennale “divieto di balneazione” per il mare oltre l’Oreto la strada è ancora lunga. Molti ostacoli della salita sono stati superati, come i feedback stagionali da parte del Portale Acque del Ministero della Salute, il quale dà per buona la qualità dell’acqua per il semestre in corso. Solo che per Giuseppe Gini e Sergio Marino, l’uno assessore ai Mari e alle Coste, l’altro all’Ambiente “il divieto di balneazione resterà in vigore almeno fino alla prossima estate, se non per le prossime due, perché, nonostante la nota positiva e il progressivo miglioramento della zona, la tutela dei cittadini viene prima di tutto”.

Il mare, dunque, sembrerebbe meno inquinato rispetto agli anni passati. Meno batteri, tra enterococchi ed escherichia coli, diretti indicatori di contaminazione fecale, con valori dello scorso giugno che si attestano intorno ai 30 per i primi e ai 70 per i secondi. Nessuno dei due valori, peraltro, supera il limite al di sopra del quale scatterebbe il divieto di balneazione. Confrontando i dati con la stagione balneare precedente, però, con riferimento al mese di luglio, dunque nel clou dell’estate palermitana, i valori sembrano essere addirittura inferiori rispetto a quelli rilevati adesso: 20 per enterococchi, 35 per escherichia coli. Valori inferiori che, almeno sulla carta, avrebbero dovuto dare per buono lo stato del mare anche durante la stagione precedente. Cosa che non è avvenuta. Perché, di fatto, i prelievi dell’acqua danno la negativa alla balneazione per quel tratto di costa da anni.

Una balneabilità che, rispetto agli altri anni, prende piede pian piano ma per cui bisogna lavorare ancora un po’. “Sono state fatte delle opere idrauliche significative che hanno visto il convogliamento di liquami al depuratore – spiega a Livesicilia l’assessore Gini -. Ad oggi, però, non è così semplice togliere il divieto. La nota positiva che possiamo registrare è che le acque migliorano e se questo è stato possibile è solo grazie al rifacimento della rete fognaria e al progressivo disinquinamento dell’Oreto. Ma se da una parte, però, il tempo serve per le potenziare le infrastrutture, dall’altra sono necessari i prelievi dell’Asp e il via libera del Ministero. Una burocrazia che potrebbe portare l’amministrazione a non eliminare il divieto prima di due anni”.

Da Romagnolo alla Bandita, fino ad Acqua dei Corsari e allo Sperone, il litorale della periferia meridionale del capoluogo però è già preso d’assalto dai bagnanti che si sono riappropriati di quel tratto di costa in piena autonomia. “Siamo in contatto con il Ministero della Salute – incalza l’assessore Marino -. I dati sono buoni e confermano un altalenante e progressivo miglioramento. Ma non è possibile togliere il divieto dall’oggi al domani. Sono stati fatti moltissimi interventi strutturali, soprattutto al collettore fognario. Sono stati intercettati gli scarichi a mare, individuati alcuni tratti di fognature e indirizzato tutto verso il depuratore. Ma le leggi vanno rispettate, soprattutto a tutela dei bagnanti. Il trend di questa estate vede i palermitani fare il bagno lì, nella costa sud. Noi puntiamo a rendere quel tratto di mare balneabile, ad aumentare i servizi, ma un passo per volta. Ottimisticamente, sia il visto dell’Asp che quello ufficiale del Ministero non arriveranno prima della prossima estate. Burocrazia permettendo”.

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