“Noi siamo nel centrodestra. Nessuno ha mai detto il contrario. Ma siamo pure spiriti liberi con la necessaria facoltà di critica, quando le cose non vanno. L’esperienza del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, persona che ha sempre avuto la nostra stima umana, è, fin qui, fallimentare”.
Saverio Romano raddoppia. La presa di posizione di Noi Moderati nei confronti del sindaco Palermo è stata espressa di recente, con una durezza inaspettata per: “…costruire un’alternativa credibile, lontana dai metodi seguiti da Roberto Lagalla, dimentico e ingrato”. L’intervista conferma e aggiunge.
Onorevole Romano, meno male che lo stimate. Pensi se fosse il contrario…
“Io voglio parlare di politica”.
Siamo qui per questo.
“All’indomani delle elezioni comunali siamo stati depennati dalla lista degli assessori. Per tre anni nessuno ci ha chiesto una valutazione. Siamo stati scaricati da questa esperienza. E’ una prerogativa del sindaco, d’accordo. Ma, adesso, davanti a una pessima gestione di Palermo, non si può pretendere che ci voltiamo dall’altra parte, restando in silenzio”.
Voi sostenevate un altro candidato: Francesco Cascio, se ricordo bene.
“Ricorda bene, ma poi ci siamo adeguati alla scelta della coalizione, senza creare problemi, portando i nostri voti, secondo un patto di partecipazione. Quell’accordo è stato stracciato. Antonello Antinoro era pronto ad entrare in giunta e non è stato preso in considerazione, nonostante fosse nella formazione selezionata in sede di presentazione. Lagalla ha aperto le braccia prima ai renziani e poi ai calendiani. Il nostro è un giudizio politico, nessun pregiudizio”.
No?
“Io ho indicato il professore Lagalla nel 2006 come assessore regionale alla Sanità e nel 2017 alla Pubblica istruzione. Dunque… Attenzione: non stiamo interpretando il ruolo di quelli che non sono stati invitati alla festa e se la prendono. Diciamo, però, che questo meccanismo ha condotto a un’amministrazione, lo ripeto, fallimentare. Un parere legittimo che esprimo da elettore a leader di partito”.
I problemi sono tanti e drammatici, è innegabile: dalla violenza, ai rifiuti, alla vivibilità complessiva. Il primo cittadino si è difeso, invocando il fattore tempo e i conti solo recentemente sistemati. Lei che ne pensa?
“Ma cosa è cambiato, cimitero dei Rotoli a parte, da questo inizio e dalla fine dell’ultimo tragico mandato di Leoluca Orlando? Praticamente nulla. L’emergenza immondizia è aumentata, come sono cresciuti l’abusivismo, l’illegalità, l’insoddisfazione dei cittadini. Noi gridiamo la verità; il re è nudo! L’apprezzamento diffuso che abbiamo ricevuto ci conforta. Inoltre…”.
Inoltre?
“Questa giunta ha avuto una formidabile opportunità: la vicinanza concreta dei governi regionale e nazionale. E non l’ha sfruttata, sprecando, finora, una occasione irripetibile”.
Ovviamente, per voi, di bis neanche a parlarne.
“La domanda non la deve porre a me. Lo strappo è stato consumato e siamo quasi fuori tempo massimo. Il sindaco dia una risposta politica e di governo, cominciando a coinvolgere i veri mondi vitali di Palermo, che sono stati esclusi dal suo percorso. Apprezziamo la buona volontà, però non è sufficiente. Va tutto resettato. Noi vogliamo contribuire, ma, davvero, la scadenza è vicina”.
Il professore Lagalla ha dato vita a ‘Grande Sicilia’ con Miccichè e Lombardo. Qual è la sua opinione a riguardo?
“Quando si vuole costruire un partito, non si somma il ceto politico, si coinvolge la gente. Il progetto è già finito. Non stanno dando vita a niente. Ci vogliono interventi incisivi, noi siamo stati in grado di compierli”.
A cosa si riferisce, onorevole?
“La nostra proposta di legge sul conto corrente è stata approvata alla Camera e passerà all’esame del Senato. Così gli istituti di credito non potranno più chiudere conti con saldi attivi se non per gravi e documentati motivi. Abbiamo pensato di dare una efficace risposta alla chiusura unilaterale e immotivata del conto corrente bancario che mette in crisi tanti cittadini. Questa, per noi, è politica”.

