PALERMO – Che le ultime quattro giornate abbiamo messo in mostra i punti nevralgici del Palermo di Beppe Iachini è indubbio. Dalla difesa ballerina all’attacco poco prolifico anche la mediana non è stata esente da critiche, con particolare attenzione sul ruolo di regista basso. Nell’ultimo match contro la Roma i limiti in quella porzione di campo per i rosanero si sono infatti palesati ancora una volta nel confronto con un reparto avversario più aggressivo e tecnico come quello dei giallorossi di Garcia. Ecco che il croato Mato Jajalo, schierato dal 1′ per dare equilibrio e geometrie ha dovuto alzare bandiera bianca dopo 45′ per manifesta inferiorità rispetto ai colleghi capitolini.
Al posto dell’ex Siena il tecnico rosanero ha preferito dunque tornare all’antico con Luca Rigoni nel ruolo di playmaker, limitando le sortite offensive del suo numero 27 sparito di conseguenza della cronaca. In quel ruolo Iachini ci aveva abituato già a diverse sorprese, non ultima quella nella trasferta di Torino stavolta con lo svedese Oscar Hiljemark ad agire come collante fra il centrocampo e la difesa. Anche nel caso dell’ex Psv i risultati in termini di palloni recuperati e rigiocati verso i compagni più avanzati si è dimostrato carente.
Giunti quindi appena ad un terzo del girone d’andata il Palermo ha visto ben tre uomini alternarsi in cabina di regia, non considerando l’impiego in corso di Enzo Maresca praticamente fuori rosa al termine del ritiro per poi essere reintegrato negli schemi di Iachini grazie alla profonda conoscenza degli schemi del tecnico ascolano. Chi ha invece riscaldato la panchina senza poter dimostrare sul campo in suo valore in quello specifico ruolo è l’uruguaiano Gaston Brugman. Il ragazzo ex Pescara classe ’92, giunto in prestito dagli abruzzesi nel corso del ritiro estivo, dopo aver firmato per i rosanero si è trovato dunque progressivamente fuori dalla cerchia di titolari nonostante le buone prestazioni in allenamento.
Per Iachini il ragazzo, anche ex Empoli e Penarol e tra i migliori registi della scorsa stagione in B, non è ancora pronto per un palcoscenico importante per la serie A anche se, visti i problemi proprio in quel ruolo, potrebbe rendersi necessario un nuovo avvicendamento con elementi giovani e vogliosi di ribalta. In tal senso per Brugman, che in cadetteria ha anche messo a segno sei reti, l’imminente ritiro a Gradisca D’Isonzo potrebbe rappresentare la chiave di volta della sua prima esperienza in una squadra che disputa la massima serie. Delle prove convincenti in Friuli del numero 16 darebbe infatti il là ad una convocazione per la gara contro il Bologna e magari chissà ad una maglia da titolare contro i felsinei. Adesso tocca soltanto al tecnico, che in fatto di giovani da lanciare è un vero e proprio intenditore, capire se per Brugman sia davvero arrivato il momento di svestire la casacca per indossare la sua maglia rosanero.