“Caro presidente Cascio disapprovo fermamente l’attacco che hai rivolto all’assessore Massimo Russo perché hai superato i limiti che “l’equilibrio del tuo ruolo impone”, che sono quelli della misura e convenienza”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, in una lettera aperta inviata al presidente dell’Ars.
“Russo non minaccia la libertà di stampa – aggiunge il governatore – al contrario la tutela rivolgendosi all’ordine professionale e non invece minacciando o acquisendo la compiacenza dei giornalisti, o pretendendo e ottenendo di farli cacciare dalle Tv e dai giornali, come chi governa da Roma in giù è abituato o è tentato di fare. E semmai – osserva Lombardo – tutela i cittadini dall’abuso della disinformazione della mistificazione cui talune testate talvolta si dedicano, specie quando si inaridiscono le fonti finanziarie che hanno da sempre costituito uno dei fiumi dello sperpero regionale”.
“Sai bene – sottolinea il presidente della Regione Siciliana – che Russo non ha subito alcune sfiducia, poiché solo 29 deputati su 90 hanno votato una censura, che mi permetto di continuare a dubitare dovesse essere trattata, ai quali argomenti Russo ha replicato con puntualità e scrupolo con una memoria di ben 30 pagine.
A Russo, che opera tra mille difficoltà, ostacoli, resistenze e ostruzionismi dobbiamo riconoscere il merito di averci tirato fuori dalle secche di un piano di rientro complicato e esigente, come non hanno saputo fare taluni suoi colleghi di altre regioni che pagano il mancato risparmio vedendosi sottratti miliardi di euro da fondi Fas che sono destinati agli investimenti. E dobbiamo riconoscergli – sostiene Lombardo – il merito di avere avviato la ristrutturazione di un sistema sanitario nel quale non credo si possa essere certi che non vi allignasse il germe dell’affarismo, del clientelismo e della mafia. Russo opera con asprezza e durezza, è vero, piuttosto che col fare accattivante e accomodante di qualche suo collega del passato, un po’ ruffiano, un po’ ladro, un po’ puttano, ma certo simpatico, gentile e sempre disponibile di cui ne tu, ne io, ne i siciliani possono sentire la nostalgia.
Russo – ricorda il governatore – ha lasciato un mestiere rischioso che gli avrebbe consentito di dispensare giustizia,. verità e libertà. Si è messo in discussione, e ogni giorno per difendere il suo progetto è disposto a farsi aggredire e talvolta anche insultare. Lo fa per la Sicilia, della quale si dice bene e benissimo e nei tavoli romani e non solo. Avremmo bisogno di tanti altri come lui, e io ho la fortuna di collaborare in giunta con figure di questo stampo. Russo – conclude Lombardo – ha il dovere di farsi conoscere meglio anche e soprattutto da te. Mi auguro che la stampa onesta lo aiuti di più. Sono certo che mi darai ragione”.