CATANIA. L’approdo a Piazza Affari è ormai certo. L’annuncio della quotazione in Borsa della società di gestione dell’aeroporto di Catania, era già stato dato nei mesi scorsi, ma stasera l’importante tema è stato protagonista assoluto di un nuovo incontro per il ciclo “L’isola che decolla”, dal titolo “Sac, verso la quotazione in Borsa. Infrastrutture, modelli di sviluppo e mercati finanziari”. Ad aprire il dibattito, svoltosi al Palazzo dei Chierici, l’Ad Sac Gaetano Mancini, il quale ha subito illustrato alcuni dei particolari della quotazione, non tralasciando i progetti futuri connessi all’upgrade dell’infrastruttura, quali elementi che, come auspicato dai soci, gioveranno a rendere più competitivo lo scalo etneo in un’ottica di società globalizzata, scenario in cui peraltro gioca già un ruolo attivo. A seguire gli interventi rapidi ma efficaci dei relatori: il sindaco Enzo Bianco; Giacomo Pignataro, rettore dell’Università degli Studi etnea, Ivan Lo Bello, vice presidente nazionale di Confindustria, Marco Panara, coordinatore di “Affari&Finanza” de “la Repubblica” e Salvatore Bonura, presidente di Sac Spa. A moderare il giornalista Salvo Fallica. La società dunque torna a parlare dell’importante evento che farà, come si spera, del territorio siciliano un’importante vetrina: al momento la SAC risulterebbe la prima società siciliana presente nei listini della Borsa di Milano.
L’ingresso nel mercato borsistico agevolerà la SAC nel reperire nuovi canali di finanziamento per sostenere i progetti di sviluppo, come la realizzazione della seconda pista e l’intermodalità. L’intero processo di quotazione della Sac sarà reso pubblico, dunque, in tutte le sue fasi, una scelta anche questa, non casuale da parte dei vertici della società, e volta a dipanare le incertezze in merito alle critiche che riferirebbero di una gestione dello scalo poco specchiata. In tal senso, la quotazione sarà l’asso nella manica della società, le cui operazioni e attività adesso finiranno sotto la lente d’ingrandimento del mercato finanziario. Requisito indispensabile per quotarsi in Borsa è quello di pubblicare i relativi esercizi di bilancio e naturalmente produrre utili. “I risultati – ha dichiarato l’Ad Sac – emersi dal bilancio 2013 della società sono netti e positivi. Questo è un territorio che ama la polemica, ecco perché tale scelta mi sembra la risposta più eloquente”.
La Sac, inoltre, per accedere a Piazza Affari avvierà un processo di ricapitalizzazione al fine anche di non cedere il controllo della maggioranza. “La scelta, – ha sottolineato Mancini – poi, di una offerta pubblica di sottoscrizione implica un vero e proprio aumento di capitale, non una diluizione delle attuali quote. Dopo l’approdo in Borsa, quindi, la nostra società sarà economicamente ancora più in forze e più in grado di affrontare le sfide del futuro”. Aprire al capitale privato è un’opportunità significativa per il CdA che all’unanimità ha preso la decisione: “di tutte le possibili opzioni Mancini ha inoltre precisato – per allargare la compagine societaria, quella della quotazione sia la più trasparente. Il progetto SAC – prosegue – nel suo complesso vogliamo diventi il progetto del territorio. Parliamo di una società pubblica i cui investimenti non sono squisitamente – conclude l’Ad Sac – orientati alla crescita dello scalo, ma anche allo chance di sviluppo del territorio”.
Amara la riflessione di Giacomo Pignataro, magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Catania. “La Sicilia ha un patrimonio importante per la crescita turistica, ma non c’è solo il turismo, sia chiaro. Siamo di fronte ad una migrazione e un ritiro dei giovani pari al 15%. Si tratta di un dato drammatico, evidenziato anche da uno studio della Banca d’Italia. Il capitale umano è l’ingrediente fondamentale di qualsiasi progetto do sviluppo del territorio. Sono dati che da rettore di un ateneo mi preoccupano. E’ una mobilità che non ritorna, questa terra, lo dico chiaramente, sta distruggendo – conclude Pignataro – il futuro dei nostri giovani”. “Sta maturando un profondo senso di squadra – ha detto invece il sindaco di Catania Enzo Bianco – serve stringere collaborazioni fattive. L’aeroporto di Catania è il più grande di tutta la Sicilia e tra i più importanti d’Italia, ecco perché troviamo sia stata una scelta davvero ingiusta quella di non inserire il sistema infrastrutturale nella rete europea Core Ten-T. Siamo certi che l’operazione di quotare l’aeroporto sarà di successo è farà della Sac una società ancora più più solida”.
Chiaro ed incisivo l’intervento di Ivan Lo Bello, vice presidente nazionale di Confindustria, nonché, nella sua qualità di presidente della Camera di commercio di Siracusa, membro della compagine societaria della Sac, “E’ un evento importantissimo. – ha dichiarato. La quotazione in Borsa darà la possibilità di chiudere investimenti in tempi rapidi e con riscontri significativi. Il quadro infrastrutturale ha bisogno di rafforzarsi ed in tal senso la quotazione giocherà un ruolo strategico. Quotazione è poi uguale a trasparenza e siamo certi che il mercato di piazza affari apprezzerà”. Lo Bello inoltre interviene precisando come il processo di quotazione non debba essere confuso con quello privatizzazione. “Sono due cose totalmente diverse: il valore, il “prezzo” delle azioni Sac lo farà il mercato, con meccanismi che non sono certo diffusissimi nell’Isola. L’effetto della quotazione di Sac in Borsa potrà essere importante per collegare mediante criteri omogenei finalmente le varie realtà, anche infrastrutturali, dei nostri territori. Perché le infrastrutture che danno reale sviluppo e generano ricchezza sono ovunque integrate –ha concluso Lo Bello”.
Altrettanto efficace l’intervento di Marco Panara, coordinatore di “Affari&Finanza” de “la Repubblica”. ”Contrariamente – ha affermato – a quanto si pensa il problema spesso non sono i soldi, ma le idee le classi dirigenti che le portano avanti. Su questi aeroporti sono piovuti tanti soldi, sappiamo benissimo quanto opere incompiute si contano nel nostro paese. Lo sviluppo di un infrastruttura come l’aeroporto di Catania qualifica il territorio, perché compete con Los Angeles o Abu Dabhi. Ebbene la globalizzazione è un fenomeno rispetto al quale è impossibile sottrarsi, in tal senso la classe dirigente svolge un ruolo cruciale, E visto che le persone, i dirigenti sono fondamentali, quello che serve è rendere strutturale ciò che oggi in Sac è felicemente congiunturale. La quotazione è una sfida coraggiosa, non c’è protezione, ma si guadagna molto in autonomia, nella competizione per un certo tipo di investimenti”.
Le conclusioni di Salvatore Bonura, presidente Sac: “Abbiamo tutti requisiti – ha affermato – per ambire e quotarci in Borsa. Il nostro aeroporto è quello cresciuto di più in Italia solo nel 2014 con il 14,12%, il dato è chiaro. Ebbene nessun altro aeroporto ha raggiunto un simile risultato durante l’anno trascorso. Se l’operazione dovesse andare a buon fine altrettanto positiva sarà la risposta che saremo in grado di dare ai giovani unitamente ai vantaggi che ne seguiranno per tutto il territorio. Un aeroporto la cui società di gestione produce occupazione e investe è un elemento – ha concluso –-positivo da qualsiasi punto di vista”.