PALERMO – “Salviamo la Vucciria”. Il grido é quello della Palermo Indignata, associazione che svolge svariate attività nell’ambito della legalità, della cultura, dell’educazione civica e della sostenibilità di ambiente e territorio, e che questa volta scende in piazza per chiedere un intervento immediato all’amministrazione comunale.
Sono passati tre giorni dal crollo della palazzina di tre piani di piazza Garraffello, e il provvedimento immediato é stato quello di innalzare dei muri, in attesa di iniziare i lavori di recupero della zona. Chiare, allora, le richieste della “Palermo Indignata”, che in uno dei volantini distribuiti questo pomeriggio in piazza Caracciolo e nelle strade adiacenti i quattro muri che circondano il Garraffello, chiedono di mettere in sicurezza nell’immediato i palazzi a rischio crollo per evitare la desertificazione delle piazze, di riqualificare attraverso opere di ristrutturazione gli immobili del centro storico e portare avanti politiche che non rischino di mettere in ginocchio le attività commerciali già in condizioni precarie.
Dall’associazione tengono a rimarcare che se il crollo fosse avvenuto nel fine settimana, oggi non si conterebbero le crepe, i mattoni e i resti della palazzina sulle balate della Vucciria, ma decine di morti.
“Siamo fortunati – commenta Alessandro Bruno, presidente dell’associazione -, perché possiamo fare un sit-in silenzioso. Poteva accadere di peggio perché il crollo poteva colpire molti dei giovani che affollano ogni sera ma soprattutto nel fine settimana questa piazza. La nostra richiesta oggi é quella di mettere in sicurezza tutti i palazzi del centro storico, che rappresentano dei punti di aggregazione e di grande valore artistico”. Una petizione, infine, da presentare al sindaco Orlando. “Non si devono aspettare eventi disastrosi come questi per pensare a salvaguardare dei palazzi – continua Bruno -. Bisogna intervenire prima, avvertendo anche chi abita nel centro storico. Attraverso queste firme chiediamo però anche all’amministrazione di mettere in pratica politiche sociali per risollevare l’economia, soprattutto dopo i regolamenti, in materia dehors e gazebo, che minano ulteriormente una città già in crisi”.