Salvini peggio di Hitler? | L’errore blu di Miccichè

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28 Gennaio 2019, 15:14

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Secondo Gianfranco Miccichè, stando alla cronaca, Matteo Salvini sarebbe ‘peggio di Hitler’. Una citazione servita, calda e croccante, nel giorno della memoria per infiammare lo sdegno nei confronti del ministro. Un errore da matita blu. Chi ha provato, direttamente o indirettamente, cosa fu il nazismo, sarebbe perfettamente in grado di descrivere la differenza.

Salvini è un politico che sta giocando, con il cinismo tipico di una strategia collaudata, la sua partita del consenso. Ovvero, sta giocando col fuoco in un Paese indebolito, affamato, incolto e stanco che ha riscoperto il razzismo, l’odio verso il migrante.

Certe esternazioni come la più recente: “I  tigì e la sinistra ci raccontano di mare in tempesta, di un freddo cane e di bambini a bordo… Come no, guardate voi!!! Io vedo uomini a torso nudo, mare calmo, cuffie e telefonini…” vanno nel senso di un oggettivo deficit di umanità, a prescindere dall’intento che le ispira.

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Qui non sono più in discussione leggi, regolamenti e commi, ma i fondamenti stessi di quello sguardo che ci permette di cogliere nel prossimo la sofferenza e di mostrargli la necessaria empatia, di soccorrerlo, se sta male. C’è da riscrivere un intero alfabeto umano, le parole che stiamo perdendo nella disputa politica su una questione assai spinosa.

Ma Hitler era davvero altro. Troppo altro. Ed è clamoroso che si debba impiegare un minuto per spiegarlo. Un criminale incallito, un orrendo pervertito, il marchio più infame e qualificato di un terrore che ridusse in cenere un popolo.

Ogni tempo ha i suoi egoismi, le sue chiusure, la sua rabbia, eppure bisogna distinguere la crisi se si vuole rintracciare la terapia adatta. Matteo Salvini peggio di Adolf Hitler? Uno sproposito. Perfino per un uomo misurato come Gianfranco Miccichè.

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28 Gennaio 2019, 15:14

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