PALERMO – Il provvedimento di sospensione dall’ufficio lo raggiunge quando è già in pensione. Giuseppe Orobello, ex comandante della polizia Municipale di San Giuseppe Jato avrebbe aiutato Giuseppe Bommarito, già condannato per mafia, e i figli, titolari di alcune imprese edili, ad evitare una multa. L’ex vigile è uno degli indagati dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che nella notte ha portato all’arresto di dieci persone.
Un cittadino aveva denunciato di avere visto un camion scaricare abusivamente materiale di risulta e il comandante dei vigili avrebbe avvertito i Bommarito.
“Dobbiamo scaricare”
“Ora dobbiamo andare a scaricare”, dicevano Giuseppe Bommarito e il figlio Calogero. Era il 7 settembre 2018. All’indomani le microspie hanno intercettato un altro dei figli di Giuseppe Bommarito, Giuseppe Antonio, mentre incontrava Orobello, il quale diceva: “… siete venuti a scaricare lo sterro con la telecamera messa là… e quel cretino di Ciccio mi dice il verbale è il vostro, la denuncia penale alla vostra l’avvocato lo dovete andare a prendere voi altri e là perché non lo buttava nella stradella lo sterro?”.
I consigli del vigile urbano
“E che dobbiamo fare chiedeva Giuseppe Antonio Bommarito”, ricevendo dal comandante precise indicazioni: “… domani… un salto con 4 pale e io lunedì non vado a trovare niente… io ci passo poi e dico per me non c’è niente… mi segui… occhio vivo”.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il vigile urbano aveva controllato le immagini della telecamera e accedendo abusivamente al sistema informatico dell’Aci aveva scoperto che a scaricare era stato un camion dei Bommarito e li aveva avvisati. Gli dava il tempo di sistemare le cose e poi avrebbe effettuato un controllo quando ormai la zona sarebbe stata ripulita.
Non solo il comandante avrebbe anche suggerito il luogo dove andare a scaricare il materiale di risulta, “un luogo sicuro perché senza telecamere a Portella hai capito (si tratterebbe di Portella della Paglia o Portella della Ginestra”.