Pizza e bancarotta. “Una holding occulta”, la definiscono gli investigatori. I tre indagati, finiti ai domiciliari su richiesta della Procura di Trapani, avrebbero trasferito i beni da una società all’altra. In questa maniera avrebbero svuotato la società, senza pagare i creditori e le tasse.
L’ordinanza di custodia cautelare raggiunge Carmelo Sgroi, Carmela Maniscalco e Gianluca Sgroi. Sono marito, moglie e figlio. Le indagini dei finanzieri partono dalla “Original Filo Continuo srl”, azienda che gestiva una pizzeria-gastronomia a San Vito Lo Capo.
L’ultima attività si trovava in via Savoia, nella località turistica trapanese, con l’insegna “Pizzan’go”.
Il fallimento è stato dichiarato nel 2019, dopo che un creditore si è rivolto al Tribunale di Catania. Il curatore fallimentare ha analizzato le scritture contabili.
Ha trovato il caos: “L’esame della contabilità non ha permesso di identificare i debitori della società oggetto del suddetto stralcio dei crediti, dall’altro non è stata rinvenuta alcuna documentazione che evidenzi l’adozione di idonee azioni legali propedeutiche al recupero dei suddetti crediti stralciati”.
Una volta finita in rosso e prima del fallimento dichiarato dal Tribunale i beni sarebbero stati trasferiti prima alla Giada srl e poi, tramite l’interposizione fittizia della Maniscalco Carmela srls, alla Flasima srls.
Gli indagati avrebbero lasciato che le società via via decotte rimanessero inattive, senza la cancellazione dal registro delle imprese, proseguendo l’attività commerciale sotto altra veste societaria, utilizzando, anche senza averne titolo, i medesimi beni strumentali, nella medesima sede di San Vito Lo Capo, assumendo i dipendenti licenziati. Il tutto fino a quando è arrivata la finanza.