Sanità, dubbi sulla Centrale unica | Stop a un appalto da 163 milioni - Live Sicilia

Sanità, dubbi sulla Centrale unica | Stop a un appalto da 163 milioni

Il Tar ha sospeso la gara per la ristorazione in Asp e ospedali. La Regione dovrà chiarire subito.

PALERMO – Per una delle aziende escluse, quel bando non era chiaro. E non consentiva di presentare una offerta “consapevole”. Da lì, il ricorso accolto dal Tar che con una sua ordinanza ha bloccato una mega-gara da oltre 163 milioni di euro.

Si tratta del bando relativo al servizio di ristorazione nelle Aziende sanitarie e ospedaliere siciliane. Una gara divisa in sette lotti e portata avanti dalla Centrale unica di committenza che fa capo all’assessorato regionale all’Economia. Si tratta di uno dei grossi appalti gestiti adesso da questa struttura analoga alla “Consip” nazionale e guidata dal dirigente Fabio Damiani.

Tra la fine di giugno e il mese luglio, la Regione ha messo a bando circa mezzo miliardo di euro in forniture di vario tipo. Tra queste, appunto, quelle relative alla ristorazione. Ma tutto, come detto, si è fermato. La società “Bitti srl”, difesa dall’avvocato Fabrizio Dioguardi, Secondo la società, il bando era illegittimo per vari motivi, relativi in particolare all’assenza di dati necessari per la presentazione di una offerta. La società punta il dito contro: l’incertezza della “durata degli affidamenti”, l’ indeterminatezza “e genericità, anche sotto un secondo profilo, relativo all’utilizzo delle cucine interne alle sedi delle Aziende Sanitarie aderenti alla convenzione”, l’indeterminatezza “connessa alla mancata indicazione del numero di pasti da fornire”, la “mancata previsione di una quota di ammortamento per gli investimenti a carico dell’appaltatore”. La società esclusa ha anche chiesto un risarcimento alla Regione.

Dubbi raccolti dal Tribunale amministrativo che ha chiesto alla Regione di predisporre una dettagliata relazione, e di presentarla entro 10 giorni. Nel frattempo, però, si ferma tutto: “Nella more, al fine di mantenere la res adhuc integra, avendo riguardo alla scadenza del termine per la presentazione delle offerte alla gara in parola prevista per il 6 ottobre 2017, – scrive il Tar nell’ordinanza – occorre procedere alla sospensione dei provvedimenti impugnati”. La nuova udienza è stata fissata per il prossimo 26 ottobre.


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