PALERMO – In arrivo dalla Regione 15,8 milioni di euro per le strutture private accreditate. Nel 2023 hanno permesso, da un lato, di rispondere al crescente bisogno di prestazioni specialistiche dei cittadini siciliani e, dall’altro, di ridurre il volume delle liste d’attesa. In particolare, più di 11 milioni di euro sono stati recuperati dai finanziamenti al settore della nefrologia che, secondo le proiezioni dell’anno in corso, sono risultati in eccesso.
Gli specialisti
Due milioni di euro rimarranno a disposizione degli specialisti che effettuano trattamenti di dialisi, al fine di coprire i costi dell’aggiornamento delle tariffe che erano ferme al 2013. I restanti 9,3 milioni andranno ai laboratori di analisi (5,2 milioni), agli ambulatori di fisiokinesiterapia (3,8 milioni) e agli ambulatori di odontoiatria (300 mila euro). Inoltre, il decreto dell’assessorato regionale della Salute stabilisce che altri 6,5 milioni siano distribuiti alle aziende sanitarie provinciali per essere erogati successivamente a quelle strutture private che hanno contribuito all’abbattimento delle liste d’attesa.
In particolare delle liste d’attesa nel settore delle visite specialistiche “a branche” (esclusivamente tra quelle indicate come “prestazioni critiche” dal ministero della Salute), nella radiologia e nella medicina nucleare.
Le parole di Schifani
“La stretta collaborazione tra pubblico e privato – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – è uno degli obiettivi fondamentali del mio governo nella gestione della sanità perché fondamentale, almeno in questa fase, per garantire a tutti i cittadini le prestazioni richieste in tempi adeguati. Ciò non significa che non lavoriamo contemporaneamente e concretamente al potenziamento del servizio sanitario pubblico, ma non sarebbe logico privarsi di una sinergia che sta dando ottimi frutti”.
L’assessore Volo
“Con queste due linee di finanziamento – dice l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo – si chiude un cerchio. In questo 2023 ci siamo confrontati più volte con i rappresentanti delle diverse categorie e abbiamo trovato soluzioni concrete e immediate per riconoscere, per quanto possibile, lo sforzo di chi ha lavorato per garantire i livelli di assistenza. È nostra intenzione proseguire su questa strada, tenendo vivo il dialogo con i diversi soggetti impegnati nella tutela del diritto alla salute dei cittadini”.