La sanità siciliana, tra piano ospedali e nuove tariffe - Live Sicilia

Il piano ospedali e le nuove tariffe: l’inverno caldo della sanità siciliana

Schifani avvia le interlocuzioni con Schillaci sui nuovi prezzi delle prestazioni

PALERMO – Il rischio stop per le prestazioni sanitarie fornite dalle realtà private, determinato dall’entrata in vigore del decreto Schillaci, e l’attesa per il piano di rimodulazione della rete ospedaliera. È un avvio di 2025 intenso per il sistema sanitario siciliano, con diversi fronti aperti e con il peso dei presunti casi di malasanità.

La nuova rete ospedaliera in Sicilia

Negli uffici dell’assessorato regionale alla Salute si lavora in alla rimodulazione della rete ospedaliera regionale. La commissione Salute dell’Ars ha più volte messo in evidenza il fatto che il nuovo piano dovrà essere condiviso con il Parlamento e nel frattempo le varie Asp hanno illustrato le proprie proposte di rimodulazione.

Per avere notizie certe su questo versante, però, bisognerà attendere ancora. Troppo alto il rischio che i territori si ribellino alle scelte della Regione e che ciascuno difenda il proprio ospedale. Da piazza Ottavio Ziino, quindi, si intende procedere con la massima concertazione. “Sulla rete ospedaliera siamo ancora in una fase di confronti – sottolinea il dirigente del dipartimento Pianificazione strategica Salvatore Iacolino -. Non c’è stata la sintesi che richiederà ancora qualche tempo”.

Il decreto Schillaci e le nuove tariffe

Il fronte più caldo i questi giorni è quello del nuovo nomenclatore tariffario e porta dritto agli ambulatori e alle strutture private convenzionate. La sanità privata siciliana ha chiesto a gran voce un intervento del governo regionale affinché si possa trovare una soluzione al taglio drastico delle tariffe previsto dal nuovo nomenclatore.

Telefonata Schifani-Schillaci

Martedì mattina il governatore Renato Schifani, prima di partire alla volta di Militello in Val di Catania per accogliere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha avuto una riunione operativa con il suo staff e gli esperti dell’assessorato alla Salute. Oggi, invece, da Palazzo d’Orleans dovrebbe partire una telefonata all’indirizzo del ministro della Salute per cercare di capire come risolvere il problema.

Altre regioni hanno avuto la possibilità di intervenire con proprie risorse per colmare il gap tra le vecchie e le nuove tariffe e impedire che il settore della sanità privata, stampella importante per il servzio sanitario pubblico, subisca contraccolpi troppo pesanti. La via d’uscita, però, non sarebbe praticabile in Sicilia per via del piano di rientro stabilito tra Stato e Regione nel 2007.

Decreto Schillaci, allarme della sanità privata

Il Cimest (Coordinamento intersindacale medicina specialistica di territorio), proclamando lo stato d’agitazione, ha chiesto che tra Roma e Palermo venga trovata una soluzione. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la presidente di Aiop Sicilia, Barbara Cittadini, che in una intervista a LiveSicilia ha parlato di “rischio fallimento” per le aziende sanitarie.

A breve, inoltre, l’assessorato alla Salute convocherà i sindacati delle strutture ambulatoriali e delle case di cura per il budget 2025. Una trattativa che già nel 2023 e nel 2024 arrivò a verbali di intesa sui budget con le strutture ambulatoriali convenzionate, attribuendo risorse aggiuntive rispettivamente per 15,5 milioni (comprese le economie redistribuite) e per otto milioni. Nel caso del 2024, inoltre, bisogna ancora accertare e redistribuire le economie dell’anno appena trascorso.

L’incontro in assessorato

E il nuovo nomenclatore sarà anche uno dei temi che verranno toccati in un incontro fissato per giovedì, quando in assessorato arriveranno i manager delle Asp e delle aziende ospedaliere. Schifani ha più volte ricordato che si attende il rispetto della tabella di marcia relativa al taglio delle liste d’attesa. “Valuteremo nella massima trasparenza il loro operato”, le parole del governatore.

Il fronte della malasanità

Il terzo fronte, il più complicato per il settore in Sicilia, è quello dei presunti casi di malasanità. Da Messina a Palermo l’ultimo, in ordine di tempo, ha coinvolto l’ospedale Villa Sofia di Palermo. Schifani ha convocato per giovedì il direttore sanitario e il direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera, Aroldo Gabriele Rizzo e Luigi Guadagnino. Se non dovessero arrivare risposte soddisfacenti sarà il turno del manager Roberto Colletti.


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