ADRANO (CATANIA) – Secondo la Dda di Catania, farebbe parte del cosiddetto clan mafioso dei “carcagnusi”. Ma il Tribunale del Riesame ha rimesso in libertà “menzaricchi”, al secolo Domenico Scalisi. 61enne di Adrano, è stato coinvolto nell’operazione Saracena.
Il blitz, si ricorda, il 3 marzo scorso ha portato a 18 arresti, decapitando uno dei più pericolosi e agguerriti gruppi criminali del clan Santapaola. Il clan sarebbe stato capeggiato da Cristian Lo Cicero. Il Riesame ha accolto la tesi dell’avvocato di Scalisi, il penalista del foro di Catania Andrea Gianninò, e lo ha rimesso in libertà.
La decisione
Lo ha deciso il collegio di Riesame presieduto da Gabriella Larato, giudici Patrizia Di Marco e Alessandra Maira. I giudici si sono riservati un mese e mezzo di tempo per depositare le motivazioni per cui hanno annullato, limitatamente alla posizione di Scalisi, l’ordinanza.
Va precisato che Scalisi non è ritenuto uno dei capi, anche se per gli investigatori – specie considerato alcune sue conversazioni con esponenti di spicco del clan Mazzei – fosse pienamente coinvolto nell’inchiesta.
Il ricorso
La difesa aveva contestato l’arresto sulla base della carenza dei gravi indizi di reità, uno dei due unici elementi che possono fondare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (l’altra sono le esigenze cautelari, che per reati di mafia vengono ritenute quasi implicite).
A Scalisi, come detto, è contestata solo una, pur gravissima, ipotesi di reato, ovvero l’associazione a delinquere di stampo mafioso in qualità di appartenente al clan retto da Lo Cicero. A lui non sono contestati i cosiddetti “reati fine”. Non è accusato di concorso in estorsione aggravata né di alcun concorso nel traffico di droga.
L’indagine prosegue
Ma per comprendere i motivi della decisione dei giudici, che si riferiscono alla fase cautelare, bisognerà attendere 45 giorni. Per il momento la posizione dell’uomo non cambia: rimane indagato, solo a piede libero.
Nessun commento all’ordinanza da parte del difensore dell’indagato. Tuttavia, fonti vicine alla difesa esprimono soddisfazione, perché – indipendentemente dalle motivazioni – è stata accolta la sostanza del ricorso, essendo giunti al pieno annullamento per Scalisi.