Caselle vuote da riempire di nomi. Sotto gli ombrelloni delle spiagge messinesi i cruciverba sono candidature. Le dimissioni di Lombardo sparigliano le attività feriali e l’estate sulla “punta” s’infuoca di incroci tra partiti. C’è chi esce da uno ed entra altrove, chi ritorna e non mancano i “ri”nominati. Ma nella provincia di Gianpiero D’alia, in pista davanti a tutti, c’è Raffaele Lombardo, il presidente dimissionario che s’è mosso in anticipo anche sullo Stretto, nominando alla direzione dell’azienda sanitaria ospedaliera Manlio Magistri, uomo vicino a Giuseppe Picciolo, il deputato regionale eletto nel 2008 nelle liste del Pd, fuoriuscito dal partito democratico a fine giugno (in apparente contrasto con la volontà del suo partito di sfiduciare il presidente) poche settimane prima della nomina di Magistri.
L’uomo forte di Lombardo a Messina è così l’ex Pd. Ma nel messinese Lombardo subisce non poche emorragie con Fortunato Romano e Carmelo Lo Monte, anche quest’ultimo ormai fuori dall’Mpa e forse prossimo all’Idv di Leoluca Orlando. Ma non solo. Perde l’ex presidente della Regione già prima delle dimissioni anche Daniela Bruno, critica nei confronti del partito dopo il commissariamento messinese. La Bruno è considerata l’unica donna forte sullo Stretto, con un consenso personale frutto di un grande lavoro sul territorio. Per questo motivo, e il vincolo del 30 per cento di quote rosa della legge elettorale, la Bruno è adesso corteggiata da Francesco Stagno D’alcontres per il Grande Sud di e Gianfranco Micciché. Ma per la Bruno potrebbe risultare più allettante il corteggiamento di Gianpiero D’alia al quale la lega una lunga amicizia, il senatore Udc, forse prossimo candidato alla regione è stato infatti suo testimone di nozze. In attesa del responso della Bruno il Grande Sud schiera già Elvira Amata, assessore all’arredo urbano del Comune di Messina. Questi gli unici nomi declinati al femminile nelle coste della grande provincia messinese. Mentre sulla branda della levataccia elettorale, ci sono già molti “uscenti”. Per il Pd saranno Filippo Panarello, Franccesco Rinaldi (cognato di Francantonio Genovese) e Pippo Laccoto. Ritorna, invece, a candidarsi Francesco Calanna, già onorevole e vicino al senatore Beppe Lumia.
La fuoriuscita di Picciolo potrebbe però aprire spiragli alla candidatura di Beppe Grioli o Pippo Rao, rispettivamente segretario cittadino e consigliere provinciale del Pd. Mentre si profila la candidatura anche del segretario della Cgil messinese Lillo Oceano.
Sulla branda opposta sarà di nuovo tempo di elezioni per gli onorevoli del Pdl Nino Beninati e Santi Formica. A ritentare, nonostante le recenti vicende giudiziarie anche Roberto Corona. In mezzo, per l’Udc ci proverà ancora Giovanni Ardizzone, affiancato in provincia dal pattese Rosario Sidoti (in quota, Pippo Naro). A riprovarci per L’Mpa, invece, Antonio D’Aquino. Per il Pid sarà l’ex Mpa Santino Catalano. Mentre è ancora incerto lo schierameno Idv che potrebbe puntare sul segretario cittadino Salvatore Mammola. Così come Sel che potrebbe schierare Tonino Cafeo o Elio Morabito. Sarà, infine, Pippo Currenti il “ri” candidato di Fli, affiancato da Nello Pergolizzi, capogruppo al Comune di Messina e dal coordinatore provinciale Giuseppe La Face. E potrebbe profilarsi una candidatura anche per l’assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida. Il capolista, invece, sarà Carmelo Briguglio, coordinatore regionale dei finiani.