PALERMO – Nuovi dirigenti in arrivo per la Sas? Una nuova polemica incombe sulla società partecipata frutto della fusione tra Multiservizi, Biosphera e Beni culturali. Una polemica innescata dalla circolazione di un “funzionigramma” dell’azienda. Per intenderci, si tratta dello schema di riorganizzazione, successivo alla fusione delle tre spa. Che, quasi per magia, finirà per far proliferare le postazioni dirigenziali. Questo schema, trasmesso dai vertici della Sas alle organizzazioni sindacali il 26 novembre scorso, infatti, prevede la creazione di una direzione generale e di cinque “servizi”. Si tratta, per intenderci, di “macro-aree” al vertice delle quali starebbero dei dirigenti, appunto. Sei, in questo caso.
Un “funzionigramma” che secondo le organizzazioni sindacali Cobas/Codir e Fisascat Cisl non fa che contraddire accordi precedenti tra la società, la Regione e i sindacati. In particolare, la delibera di giunta del 13 luglio scorso, che prevedeva, di fatto, la nuova “conformazione” della Sas, alla luce della fusione delle tre partecipate. A pagina 10 della delibera, infatti, si legge: “…la Sas si doterà di una struttura amministrativa […] composta da un numero massimo corrispondente alle effettive esigenze della Scoeità secondo una rigorosa verifica del reale fabbisogno. Sarà articolata come struttura di massima dimensione con la previsione di un servizio e di un numero massimo di tre unità operative”. Insomma, al massimo: 4 dirigenti.
“Con il funzionigramma inviato alle Organizzazioni Sindacali – denunciano Michele D’Amico e Mimma Calabrò rispettivamente segretari regionali di Cobas/Codir e di Fisascat-Cisl – la società consortile Servizi ausiliari Sicilia vorrebbe creare nuove posizioni dirigenziali con aggravio di spesa per le casse della Regione siciliana, quando a seguito della stipula dei contratti individuali di lavoro avrebbe tolto a tutti i lavoratori pezzi di salario fisso come il reddito individuale di anzianità, non riconoscendo altresì, in taluni casi, le professionalità maturate dai lavoratori dell’ex Multiservizi e Biosphera e ciò in difformità di quanto previsto dalla delibera di giunta e da tutti gli accordi sottoscritti. Siamo dell’avviso – continuano i due sindacalisti – che la società consortile debba ridare ai lavoratori ciò che ha tolto sia in termini economici che professionali ed insieme affrontare e risolvere tutte le criticità sorte a seguito della sottoscrizione individuale di lavoro, tutte criticità per le quali abbiamo chiesto un urgentissimo incontro; solo dopo è possibile affrontare la discussione sul funzionigramma nel pieno rispetto della delibera di giunta del 13 luglio 2012.
Insomma, non servono nuovi dirigenti. Questa la denuncia dei sindacati. Che sollevano dubbi anche sulla modalità di reclutamento, visto che le recenti disposizioni del governo nazionale sulle società partecipate, recepite dalla Regione siciliana, finiscono per parificare queste aziende a rami dell’amministrazione regionale. Dove l’assunzione può avvenire solo per concorso.
Ma i problemi non finiscono qui. “Ricordiamo alla società consortile – concludono D’Amico e Calabrò – che non può venire in contrattazione, manifestare l’esistenza della disponibilità finanziaria per aumentare il numero di ore settimanali ai lavoratori part time e non affrontare nel merito la vertenza di quei lavoratori che da troppo tempo attendono che si possa arrivare ad una contrattualizzazione a tempo pieno”.
