La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, hanno posto in stato di fermo di polizia giudiziaria 5 cittadini egiziani, tutti sedicenti, gravemente indiziati del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in relazione allo sbarco di 460 migranti giunti presso il Porto di Catania il 5 luglio a bordo della nave della Guardia Costiera “C.P.906” e della nave mercantile olandese “EEMSGRACHT, soccorsi in acque internazionali il 4 luglio e provenienti dalle coste egiziane.
Gli investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con la collaborazione della locale Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle e della Guardia Costiera, hanno acquisito le prove necessarie all’adozione dei provvedimenti di fermo nei confronti dei seguenti cittadini stranieri: ALSHURBAKI Mazin Mahmud (cl. 1990); MOHAMMED Mahmud, (cl.1997); AHMED IBRAHIM Mahmoud, (cl.1997); MOHAMMAD RAGAB MAHMUD Majdi, (cl.1994); WULAD ALI Mahmud Khalifa, (cl. 1990). Un sesto individuo, anch’esso egiziano, minore è stato denunciato a piede libero alla Procura dei Minori di Catania.
Seguendo un consolidato protocollo investigativo – realizzato d’intesa con la Procura Distrettuale – gli investigatori della Squadra Mobile e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno avviato, con la collaborazione del personale della Guardia Costiera, le indagini volte all’individuazione degli scafisti. Dalle dichiarazioni dei migranti è emerso che costoro, giunti dai paesi d’origine ad Alessandria d’Egitto, sono stati condotti sulle vicine spiagge e poi, con barche di piccole dimensioni, a bordo di un peschereccio di circa 25 metri. Il peschereccio è stato successivamente soccorso – dopo una navigazione durata almeno sei giorni – dalla Guardia Costiera. Nella circostanza parte dei migranti è stata trasbordata sulla nave mercantile olandese poi giunta al porto di Catania unitamente all’unità della Guardia Costiera. Le indagini hanno permesso di raccogliere univoci e concordanti elementi di responsabilità a carico degli indagati che formavano l’equipaggio del peschereccio, alternandosi alla guida e al governo del motore.
Secondo le dichiarazioni assunte, i membri dell’equipaggio, al fine di mantenere l’ordine a bordo del natante facevano anche uso di bastoni colpendo i migranti. Al minore era stato assegnato il compito di distribuire i viveri. A conclusione delle attività, i cinque fermati sono stati associati presso la Casa Circondariale di “Piazza Lanza” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il servizio conferma il significativo sforzo investigativo profuso dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Catania, sotto l’egida della locale Procura Distrettuale, nel contrasto e repressione del traffico di migranti via mare che, dall’inizio del corrente anno, ha consentito di sottoporre a fermo di p.g. 56 scafisti a fronte dei 14 sbarchi avvenuti presso il Porto di Catania.