CATANIA – Sono oltre 4000 i profughi soccorsi, in diverse operazioni di salvataggio, nella giornata di ieri dai mezzi navali delle ONG che operano nel Mediterraneo centrale e dai mezzi delle marine nazionali impegnati nelle operazioni di controllo dei flussi migratori sotto l’egida di FRONTEX. Tutte le persone salvate nel corso di queste operazioni saranno sbarcate nella giornata di oggi in diversi porti italiani: Catania, Brindisi, Salerno sono quelli dove giungerà la maggior parte di essi. Di questi ben 1433 sono arrivati nel porto di Catania dove hanno fatto ingresso, nella torrida mattina del 14 luglio, a bordo di “Nave Diciotti” della Guardia Costiera Italiana che ha recuperato i migranti al largo delle coste libiche.
Tra le persone salvate dagli equipaggi della nostra Guardia Costiera tanti sono i minori non accompagnati, molti dei quali in tenera età, e le donne tra le quali alcune in stato di gravidanza. Carlotta Sami, portavoce di UNHCR, nel corso di un’intervista ha dichiarato che “il cuore del problema sta nella destabilizzazione dei paesi di provenienza nei quali vi sono oltre 65 milioni di persone prive di ogni diritto civile e costantemente a rischio della vita”.
Le operazioni di sbarco, che visto l’alto numero di persone da censire, si protrarranno per tutta la giornata sono coordinate dalla prefettura etnea e l’ordine e la sicurezza vengono tutelate da Guardia Costiera, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. In banchina i volontari della Croce Rossa Italiana assistono le persone che lentamente sbarcano da Nave Diciotti fornendo loro acqua e generi di prima necessità, occupandosi di coloro i quali necessito di cure immediate e accudendo i più piccoli.
Attivi sul posto anche gli operatori dell’ UNHCR che mediante colloqui personali con ciascun migrante fanno in modo di indirizzare e consigliare queste persone verso ciò che è meglio per loro al fine di regolarizzare la propria posizione al fine di una corretta integrazione nei nuovi contesti sociali in cui si troveranno a vivere.
Foto credits: Marco ROTUNNO/UNHCR