Scade il bando per i giovani| È bolgia negli uffici - Live Sicilia

Scade il bando per i giovani| È bolgia negli uffici

La foto all'interno degli uffici dell'assessorato alla Famiglia

Alle 12 di oggi scadeva il termine per la presentazione dei progetti per il bando Apq, dedicato ai giovani di età compresa tra i 18 e i 36 anni. Il deputato regionale Nello Dipasquale: "Bastava abilitare l'utilizzo della posta elettronica certificata".

ASSESSORATO ALLA FAMIGLIA
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PALERMO – Scene da bolgia stamani all’ufficio relazioni col pubblico dell’Assessorato regionale alla Famiglia. Alle 12 scadeva il termine per la presentazione dei progetti per il bando Apq dedicato ai giovani di età compresa tra i 18 e i 36 anni. I locali sono stati presi d’assalto perché, afferma il deputato regionale Nello Dipasquale ”il bando non ha previsto la possibilità di inoltre la documentazione attraverso la posta elettronica certificata, strumento che naturalmente ha valore legale, così come si è deciso, in fase di emanazione del bando, che non faceva fede il timbro postale”.

”Sono molte le segnalazioni che mi stanno arrivando da varie province della Sicilia con tanti giovani che stamani si sono dovuti svegliare nel cuore della notte, percorrere centinaia di chilometri in auto per poi andarsi ad infilare in quello che è divenuto un vero e proprio imbuto, in locali angusti rispetto alla quantità di persone presenti, con un caldo da sauna e con procedure andate nei fatti a rilento”, accusa il deputato.

”Più persone mi hanno segnalato le difficoltà riscontrate anche solo per parlare telefonicamente in questi giorni con gli uffici dell’Assessorato, così come, e chiedo al servizio informatico della Regione di effettuare una verifica – aggiunge Dipasquale – sembra che sul sito internet dell’assessorato alla Famiglia vi sia un malware e alcuni link, tra cui proprio quelli relativi al bando in questione, non risultano raggiungibili”.

Per il deputato ”avviare un bando con una scadenza che è appena a ridosso delle ferie estive, soprattutto per un avviso destinato ai nostri giovani, doveva prevedere quantomeno l’uso della posta elettronica certificata piuttosto che costringere in tanti a raggiungere fisicamente il protocollo entro le 12, visto che purtroppo non sempre si può fare affidamento sui servizi postali o i corrieri: e oggi i nostri giovani hanno avuto un’immagine più simile al caos. Come Regione abbiamo offerto un segnale decisamente negativo”.


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