"Scandalosa superficialità | sul reinserimento dei detenuti" - Live Sicilia

“Scandalosa superficialità | sul reinserimento dei detenuti”

La replica della Regione
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“E’ scandaloso che un giornale importante come El Pais possa trattare con approssimazione e scarsa informazione un tema così delicato come il reinserimento nel mondo del lavoro di alcuni soggetti particolarmente svantaggiati. Intanto non tutti i precari che sono stati stabilizzati dalla Regione sono ex detenuti. Va anche detto a chiare lettere che il bacino di lavoratori a cui fa riferimento il quotidiano non è mai stato selezionato dalla Regione Siciliana, ma si tratta di un antico bacino di precariato del Comune di Palermo la cui genesi è frutto della volontà politica dell’ex sindaco Leoluca Orlando. Di sicuro, verranno effettuate tutte le verifiche necessarie su quel segmento di lavoratori”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, dopo aver letto l’articolo pubblicato dal quotidiano spagnolo El Pais, a firma di Miguel Mora, inviato in Sicilia, intitolato “Ayer mataba gente, hoi vigilo museos”.

Il giornalista – continua Lombardo – parla del museo regionale Abatellis come di un covo di mafiosi insinuando che i nostri tesori d’arte, come l’Annunziata, siano affidati a ex sicari di Cosa Nostra. E’ una ricostruzione assurda che non trova nessun riscontro nella realtà e non fa altro che danneggiare gratuitamente l’immagine della Sicilia agli occhi del mondo”. “Il percorso di legalità avviato dalla Regione – dice l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Sebastiano Missineo – non può essere messo in discussione da un articolo semplicistico per quanto pubblicato da un  quotidiano autorevole. La Sicilia è una terra dove è possibile rifarsi una vita, senza razzismo culturale, anche per chi ha sbagliato ma oggi rinnega le organizzazioni criminali. Tra l’altro la Sicilia è un esempio di legalità per tutta Italia visto che è l’unica regione dove è stato istituito un apposito nucleo dei Carabinieri che si occupa di proteggere i beni culturali e di ritrovare le opere d’arte trafugate”.

Per il direttore di Palazzo Abatellis, Giovanna Cassata, “i lavoratori che sono stati assegnati al museo svolgono con impegno il loro incarico e non c’è stato alcun problema nell’affidamento delle mansioni”. “Desta stupore che questa aggressione arrivi proprio dalla Spagna – spiega Gioacchino Lavanco, docente di psicologia della comunità all’Università di Palermo e presidente dell’associazione Trinacria Onlus che raggruppa i lavoratori precari – perché proprio il Governo Zapatero ha introdotto importanti e condivisibili iniziative per il reinserimento degli ex detenuti. Bisogna smettere con le ipocrisie e dobbiamo stabilire se è giusto o meno procedere al reinserimento di chi ha sbagliato e pagato il conto con la giustizia. L’aver avviato al lavoro stabile questi precari è una forma concreta per fare antimafia con la A maiuscola perché così facendo si sottraggono i soggetti che hanno sbagliato al ricatto della criminalità organizzata”.


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