CATANIA – Torna in libertà Giovanni Spina, 49 anni, imprenditore di Zafferana Etnea, arrestato lo scorso 22 novembre dai carabinieri nell’ambito di un’operazione della Dda di Catania contro il Clan dei Laudani. I reati contestati per i nove finiti in carcere sono estorsione aggravata dal metodo mafioso e rapina. Il Tribunale della Libertà, presidiuto dal Giudice Gabriella Larato, lo scorso 10 dicembre ha accolto l’istanza di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere presentata dal difensore di Spina, l’avvocato Maurizio Garozzo del foro di Catania. L’imprenditore dopo 20 giorni passati in una cella di Bicocca è tornato a casa.
Spina, secondo la tesi dell’accusa, avrebbe avuto il ruolo di committente in alcune estorsioni ai danni di un imprenditore di Mascalucia. L’obiettivo era quello di recuperare un credito che vantava nei confronti della vittima. Il Gip vista la gravità del reato e la qualità e il peso criminale dei complici aveva accolto la misura detentiva presentata dai Pm della Dda.
L’indagato, già nell’interrogatorio di garanzia del Gip, aveva ammesso di vantare un credito nei confronti dell’imprenditore ma ha respinto ogni accusa secondo cui si sarebbe servito di esponenti del Clan Laudani per riavere indietro i soldi. “Spero che la decisione del Riesame – afferma l’avvocato Garozzo a LiveSiciliaCatania – possa in parte ridare dignità e onore ad un imprenditore, incensurato, che si è visto privare della propria libertà per circa 20 giorni”.