GALATI MAMERTINO (MESSINA) – “Chi mi conosce sa che quando prendo un impegno cerco di mantenerlo. Poi, certo, se questi impegni devono passare dai filtri parlamentari… Non riesco a comprendere questa trasversalità di voto contro la norma che prevedeva il Fondo per l’editoria, condiviso tra l’altro con i giornalisti della Stampa parlamentare siciliana”. Così il presidente della Regione Renato Schifani, parlando a Galati Mamertino dove è in corso il festival del giornalismo enogastronomico, alla decima edizione, organizzato dall’associazione Network col supporto del sindacato della Stampa parlamentare siciliana e della federazione degli editori digitali.
“Ci sono stati molti voti trasversali contrari – ha aggiunto – è la seconda volta che viene bocciata dall’Ars, comincio a chiedermi perché. Non capisco perché, davvero. Non è che qualcuno abbia alzato il ditino in questi mesi per chiedere correzioni? Perché io recepisco subito, lo correggiamo. A me interessa la norma. Poi, se c’è qualche correzione da fare, si fa. La riproporrò”.
Il presidente, nonostante le spaccature nelle maggioranza, non è intenzionato a fare un passo indietro e, anzi, rilancia: “Sono del segno zodiacale del Toro, mi chiamano diesel. Ho scoperto che è il mio nomignolo, me lo ha detto un medico. Bisogna andare avanti. È dura ma lavoriamo, certe volte mi stanco, ma quando uno vuole va avanti, come un diesel appunto. Sono sereno e pacato”.
La norma south working
“Quello che mi dispiace di più è la norma south working bocciata: la riproporremo – ha aggiunto Schifani – votare contro quella misura vuol dire votare contro i ragazzi siciliani. Peccato. Consentiva ai giovani di tornare a lavorare qui, incentivando le imprese che permettono il lavoro a distanza. È un’amarezza politica. Votare contro i ragazzi che tornano… Speriamo che non succeda più. Questi episodi rischiano di allontanare i cittadini dalla politica. Ci ritornerò: è una bella misura. Voleva essere, in questi mesi, sperimentale per partire bene a gennaio”.
“Sono qui a Galati Mamertino per dare un segno di presenza da parte del presidente della Regione. È giusto che ci facciamo sentire vicini. Il tema delle aree interne, richiamato più volte, quello della viabilità, della qualità della nostra produzione, perché quella locale è davvero di eccellenza, e quello dei canali di sbocco e della commercializzazione sono tutti aspetti importanti”.
L’avanzo e come spendere le somme
Il governatore è tornato a parlare dell’avanzo di circa due miliardi della Regione: “Per ora siamo ricchi, come confermato dall’avanzo di due miliardi di euro registrato nel 2024, il problema è spendere. Riuscire a spendere non dipende da me. La provvista il governo l’ha fatta. Abbiamo un boom economico grazie alla politica che stiamo attuando e una previsione per il 2025 di un ulteriore aumento delle entrate”.
“È un dato consolidato – ha aggiunto il governatore – questi sono i segnali. Il risanamento dei conti, il boom economico, l’interesse turistico, per quest’ultimo è stato prorogato di un mese, su richiesta di Federalberghi, il bando turismo Sicilia. Se dovesse avere un ottimo risultato, siccome sono fondi Fsc, cercherò di fare qualche correzione per rimpinguarlo. Sono procedure che dipendono da noi, dall’apparato – ha sottolineato Renato Schifani – riuscire a far andare avanti i fondi Fsc per la Sicilia vuol dire terme, fondo turismo. I termovalorizzatori sono tutti Fsc: li rimpingueremo ulteriormente. Sono gestiti in maniera più snella rispetto a quelli che sono fondi regionali, che passano dal Parlamento, dalla visione parlamentare… e lì mi taccio”.
“Clima avvelenato nel Paese”
“C’è un clima avvelenato nel Paese in generale, anche in Sicilia. Non mi riferisco alla stampa ma a chi comunica, chi lo fa usa toni sempre più velenosi, si cerca la polemica a ogni costo, si tende a strumentalizzare qualsiasi cosa con lo scopo di esasperare i toni. È una situazione brutta, io non temo le minacce perché le affronto ma non mi piace questo clima esasperante”, ha aggiunto Schifani durante la giornata trascorsa a Galati Mamertino.

