Se rinasco voglio la faccia di bronzo - Live Sicilia

Se rinasco voglio la faccia di bronzo

Quelli che l’hanno possono dire e fare quello che vogliono senza pudore e spesso anche impunemente.
IL DIEGONALE
di
4 min di lettura

Caro direttore,
se nascessi di nuovo vorrei avere la faccia di bronzo.
Forse esistono altre espressioni per rendere meglio il concetto ma questa è quella più politicamente corretta.
Lei potrebbe pensare, ma con tante cose che potresti chiedere?
Ma lei lo sa quanto è comodo averla? Quelli che l’hanno possono dire e fare quello che vogliono senza pudore e spesso anche impunemente.
Io ne ho conosciuto tanti e tanti ne vedo e ne sento ancora in giro.
Eppure, ancora oggi riesco a meravigliarmi. Le domanda più frequenti che mi faccio sono: Ma questo, con quello che si porta dietro, come può dire o fare una cosa del genere? Dopo quello che è successo non si vergogna per le cose che ha detto?

Naturalmente con quel tipo di faccia (che rappresenta il genere) ve ne sono di diverse specie, come nella classificazione di Carl Nilsson Linnaeus.
Pensi ad esempio ai così detti Tromboni con le varie sottospecie: gli imbonitori, i fanfaroni, i ciarlatani ed i palloni gonfiati.
Direttore, che fa? Ride? Mi dica la verità, a chi sta pensando?
Aspetti un momento, mi faccia finire.
Il massimo sono gli ‘scienziati’, che rientrano sempre nella categoria dei palloni gonfiati. Sommano, però, a quel tipo di faccia, la scienza infusa o, meglio, quella che loro ritengono essere tale. 

Non so a lei, ma a me, se penso a uno così, mi viene in mente Nicola Morra, il Presidente della Commissione nazionale antimafia.
Direttore, sia chiaro, io non so se ce l’ha oppure no. Però, certo, negli ultimi giorni ce l’ha messa tutta per crearmi difficoltà.
Il blitz, con tanto di scorta, negli uffici della centrale operativa territoriale dell’azienda sanitaria di Cosenza urlando “incapaci”, “non siete in grado di gestire la campagna vaccinale”, per lamentare l’impossibilità di prenotare telefonicamente il vaccino per i suoceri ottuagenari, è davvero imbarazzante.
Naturalmente non per lui.

Infatti, neanche passarono due giorni e si inventò di chiedere, non si capisce in virtù di quale autorità e soprattutto a quale fine, la documentazione sui furbetti del vaccino.
Io, devo dirle, che non ho più capito le funzioni e gli ambiti di competenza della Commissione.
Ho visto, però, che da recente anche la commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana ha inviato una richiesta formale a tutti gli organi che si occupano di appalti Covid, per conoscere cifre ed elenchi relativi a bandi, consulenze e procedure per beni e servizi messi in campo dalla Regione per fronteggiare l’emergenza pandemica.
Certamente vorranno indagare su bandi, spese e assunzioni. Fanno bene, direttore.
Non si sa mai cosa c’è dietro ed è giusto dare una mano alla Magistratura ed alle forze dell’ordine.
Pensi a Morra, per esempio. Io, che avevo pensato male, mi sono dovuto ricredere.
“Sappiamo da tempo che le mafie hanno manifestato grande attenzione al business della sanità”, ha dichiarato a SKY. “I vaccini potrebbero essere utilizzati al fine di conquistare consenso”, ha aggiunto. “Le organizzazioni mafiose mirano a conquistare consenso, vogliono dimostrare di essere più efficaci e credibili dello Stato”, ha concluso.

Che le devo dire? Ho fatto delle ricerche, ha detto proprio così.
Scusi, posso saltare di palo in frasca? Le posso fare una domanda?
Secondo lei, a proposito della vicenda sui dati Covid che ha coinvolto l’assessore Razza, uno può seriamente chiedere “se la manipolazione dei dati sull’epidemia aveva messo a rischio la sicurezza e la salute dei siciliani o addirittura se c’era qualcuno che era morto per la mancata adozione di provvedimenti tempestivi”?
Povero cracolici, (ops, l’ho scritto minuscolo), alla luce dei risvolti dell’indagine avrà pensato che forse se lo poteva risparmiare di fare quelle domande in forma solenne? Non credo, appartiene alla categoria di quelli che hanno un tipo di faccia che gli consente di non arretrare.
Le posso dire? Secondo me, però, Musumeci, tirando fuori la storia del sistema Lumia- Montante, ha esagerato. E’ stato come lanciare una bomba nucleare a uno che ti tira le pietre. Io non credo che ci sia stato qualcuno che non avesse capito che la storia del numero dei morti era una sciocchezza (l’uso, ovviamente).

Direttore, a lei adesso verrà in mente Orlando. Può essere mai che non lo avesse capito?
Ha addirittura parlato di genocidio, lei potrebbe obiettarmi. Che c’entra, direttore, altro che quel tipo di faccia, qui parliamo di un artista, di un numero uno nel suo genere.
Lei ha visto mai uno che riesce a parlare di una questione che riguarda il numero dei morti senza mostrare vergogna per quegli 846 morti della città di cui è sindaco, abbandonati in un magazzino in attesa di una sepoltura?
No, direttore, lei non ne ha visto mai, perché Leoluca Orlando Cascio è sempre nel giusto e non ha nulla di cui vergognarsi.

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