Sea Watch, l'ok del Viminale | "Possono sbarcare le famiglie" - Live Sicilia

Sea Watch, l’ok del Viminale | “Possono sbarcare le famiglie”

A Lampedusa lo striscione "Aprite i porti".

MIGRANTI
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Sono complessivamente 18 i migranti a bordo della Sea Watch ai quali è stato concesso di sbarcare. Lo rendono noto fonti del Viminale secondo le quali l’autorizzazione è stata concessa “solo ai bambini accompagnati e ad un uomo in precarie condizioni di salute”. A bordo delle motovedette della Guardia Costiera saliranno dunque sette bambini con i genitori, sette madri e tre padri. Più il migrante con gravi problemi di salute.

La Procura della Repubblica di Agrigento ha deciso di aprire un fascicolo d’inchiesta anche sul caso “Sea Watch”. Il procuratore aggiunto Salvatore Vella, che si trova a Lampedusa per l’interrogatorio dell’armatore della nave “Mare Jonio”, si è recato in banchina dove dovrebbero giungere i 18 migranti autorizzati dal Viminale a sbarcare. Il fascicolo, che verrà aperto, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è attualmente a carico di ignoti.

Intanto, un gruppo di lampedusani, guidati dal sacerdote della parrocchia San Gerlando don Carmelo La Magra, si sono ritrovati davanti alla Porta d’Europa, il monumento realizzato sugli scogli dell’isola, e hanno sistemato uno striscione con la scritta “Aprite i porti”. Un appello accorato e plateale quello lanciato a sostegno della nave “Sea Watch 3” che si trova al largo di Lampedusa con 65 persone migranti a bordo.

“Non abbiamo ricevuto alcuna indicazione di un porto sicuro in Tunisia”, dice la portavoce di Sea Watch in Italia Giorgia Linardi sottolineando che l’equipaggio della nave è stato “un giorno e mezzo senza ricevere alcun tipo di coordinamento”. Il comandante “ha deciso di assumere la rotta meno vessatoria per le persone a bordo e quella intimatagli dalla motovedetta libica che ci ha approcciato ieri all’alba. Una rotta – aggiunge Linardi – che coincide inoltre con quello che costituisce il porto sicuro più vicino al luogo in cui è avvenuto il soccorso”.


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