TRAPANI – Aggiudicazioni pilotate e opere eseguite male. Beni architettonici danneggiati e fondali marini modificati. Per sempre. Gli investigatori definiscono i lavori del porto di Trapani “non conformi, tali da alterarne la stabilità nel tempo, solo per ottenere un ingiusto arricchimento patrimoniale, in assenza di eventuali autorizzazioni e in assoluta mancanza di rispetto delle norme di legge”.
E’ lungo l’elenco delle presunte irregolarità riscontrare dai poliziotti nell’appalto per la “Riqualificazione della Litoranea Nord di Trapani”. Gli agenti non hanno lasciato nulla al caso. I sommozzatori hanno scandagliato i fondali e hanno rilevato una situazione sconfortante. Sono state create delle piste in mare con degli escavatori laddove dovevano essere utilizzati dei ponti galleggianti. Sul fondale è stato posizionato materiale terroso che le onde hanno disperso in mare. La nuova scogliera è stata realizzata superando di almeno trenta metri la profondità imposta dalla Regione.
Non solo danni sottomarini, ma anche in superficie. Il capitolato d’appalto prevedeva che venissero utilizzati mezzi di piccole dimensione per il trasporto dei materiali. Non era un capriccio, ma una necessità per salvaguardare l’Arco di Botteghelle, un edificio risalente al XIII secolo che si trova nel centro di Trapani. Nessun problema: le imprese dei Morici avrebbero risolto la faccenda “rimuovendo e abbassando il manto stradale sotto l’arco”.