Sergio Serafini | “L'allarme default c'è” - Live Sicilia

Sergio Serafini | “L’allarme default c’è”

Il neo assessore all'innovazione presenta a LiveSicilia Catania le proprie iniziative. Coglie l'occasione per commentare l'allarme del Ragioniere generale sul “rischio dissesto” del Comune: “La politica negli anni ha negato questa evidenza”.

L'ASSESSORE HI-TECH
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CATANIA – “Bisogna tentare uno sforzo di coesione tra le forze politiche”. Sergio Serafini, l’assessore “hi-tech” del comune di Catania, si appella al senso di responsabilità di chi sta ai vertici della politica etnea per “traghettare” la città in questo periodo di crisi. Parole espresse dopo l’allarme lanciato dal Ragioniere generale, Giorgio Santonocito, sul possibile “rischio dissesto”. Sergio Serafini è entrato a far parte della giunta negli ultimi mesi delle giunta Stancanelli. “In un momento particolarmente sfortunato”, ha riferito a LiveSicilia Catania. “Ma sono lo stesso tante le idee in cantiere”. Una su tutte: rinnovare il sito del Comune, “fermo nella grafica da otto anni”. Non ci sta dunque Serafini a passare per “l’assessore fantasma”. Come ritiene “gravi” le dichiarazioni del Senatore Firrarello sul Sindaco Stancanelli: “Sintomo di una gestione fallimentare del Pdl”.

Parlando di Amministrazione. Dopo le comunicazioni del Ragioniere Generale al Consiglio, si può cominciare a parlare con una certa serietà di allarme default?

L’allarme default c’è. Nel senso che è reale. E credo che quanto di peggio abbia fatto la politica negli anni precedenti è stato quello di aver negato questa evidenza ai cittadini. Oggi bisogna parlare ai cittadini per quella che è la situazione. Tentando pure uno sforzo di coesione tra le forze politiche. La grave situazione del comune ha radici profonde, aggravate dai tagli dei trasferimenti da parte del governo nazionale. Certo, il mio ingresso in giunta è avvenuto in un momento particolarmente sfortunato.

Molti sono già in campo per Palazzo degli Elefanti. Lei è vicino a Stancanelli, che farà il Signor Sindaco?

Le regionali hanno affermato nuovi equilibri politici. C’è grande fermento anche in Consiglio comunale. Berretta è in campo, Caserta pure. Bianco è pronto. Mi ha riferito Stancanelli che al momento però è interessato soltanto ai problemi della città. Qualora decidesse di ricandidarsi, porterebbe davanti al giudizio degli elettori quanto ha fatto in termini di risanamento. Il Sindaco ha chiesto a me di completare la sua azione in termini di innovazione.

E il Pdl che le ha chiesto?

Assolutamente niente. Il Pdl non idea di quale sia la programmazione futura. Anche perché non sa se esisterà ancora o no. Io sono stato sempre critico col partito, perché non ha saputo creare una classe dirigente intermedia. E inoltre, le dichiarazioni del Senatore Firrarello ai danni di Stancanelli sono state gravi e ingiuste. Sintomo di una gestione fallimentare che ha portato al risultato delle regionali.

In che condizioni ha trovato l’assessorato alla Cultura?

L’ assessorato è composto da persone straordinarie. Che ho avuto modo di conoscere quando non ero ancora assessore. Lo frequentavo per alcune attività svolte col mio movimento giovanile.

Mi faccia capire, prima di diventare assessore si aggirava come un “fantasma” dentro il palazzo della Cultura, allora qualcuno ha ragione?

Qualcuno che ha voluto definirmi un “assessore fantasma”. Lo ha fatto un consigliere (Salvo Di Salvo, ndr) che ha avuto la sventura di assentarsi da Palazzo degli Elefanti proprio mentre venivo in aula. Peccato però che io sia stato presente sempre, sia prima che dopo. Mi ha addolorato che qualche testata ha voluto riportare solo la dichiarazione di tale consigliere senza la mia replica. Ho avuto modo d’incrociare poi tale consigliere, ho capito però che non è interessato alle mie deleghe, che non le ritiene centrali per la vita del Comune.

Dunque Serafini è l’assessore hi-tech, cosa c’è in cantiere per innovare Catania?

Tanti progetti, tante idee. Che potranno essere realizzati con esborsi minimi. Anche perché non possiamo permetterci d’investire su progetti di ampio respiro. Abbiamo pensato di partire da alcuni punti base: il rinnovamento del sito del comune, che da otto anni non è più aggiornato graficamente; abbiamo pensato pure di aprire più piattaforme sui social che permetteranno al cittadino di partecipare alla vita dell’amministrazione. Abbiamo pensato anche ad una App per smartphone in favore di due direzioni: l’una verso i cittadini che potranno segnalare i disagi presenti in città; l’altra in favore dei turisti che potranno trovare nel comune un punto di riferimento per conoscere Catania. Stiamo lavorando anche in favore del wi-fi libero. Il comune su questo è in ritardo. Dobbiamo recuperare il gap con le altre città europee.

E a Natale che si fa?

Iniziamo il 7 Dicembre con una mostra del Maestro Frisone e finiamo il 31 con il concerto di Capodanno. Tra queste due date c’è un calendario fitto di eventi. Ma la cosa a cui tengo di più, è il concerto di Marco Selvaggio del 21 Dicembre presso terme Achilliane, che suona l’hang, lo strumento più particolare del mondo. È catanese, fa l’avvocato, e tutta l’Europa ce lo invidia.

 

 


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