21 Febbraio 2024, 12:46
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PALERMO – È in uno stato di forma eccezionale e a certificarlo sono i numeri: sette gol in questa stagione, sei dei quali siglati di testa. Jacopo “Air” Segre è diventato un pilastro della linea mediana del Palermo guidato da Eugenio Corini. Il centrocampista dei rosanero, per provare a spiegare questo momento molto positivo per lui, dice che c’è un fattore fondamentale a fare la differenza: “Per me la visualizzazione è un’arma potentissima. Ti aiuta a focalizzarti completamente sulla partita e più nel dettaglio in alcune situazioni di campo, come la ricezione della palla o un tiro ad esempio. Insieme a tutto il resto del lavoro che svolgo in settimana è un piccolo tassello che mi porta a ottenere qualcosa in più durante la gara”.
“Passo la sera prima della partita, e la mattina stessa, a immaginare e visualizzare quello che può succedere in campo – racconta Segre ai microfoni di “cronachedispogliatoio.it” -. Anche durante il riscaldamento cerco di pensare e trovare tanti piccoli stimoli che mi possano dare un vantaggio durante la partita. Alcuni gol è come se li avessi già vissuti. Sembrerà una battuta, ma se non riesco ad avere i miei 40 minuti in palestra, impazzisco. È fondamentale per me curare ogni dettaglio. Anche dopo l’allenamento mi fermo sempre a fare posture e lavori di scarico”.
“Ho buoni tempi d’inserimento e mi sento forte nel colpo di testa. Sin da bambino ho sviluppato una forte autostima nei miei mezzi e spesso me la ritrovo anche in campo. Chiaramente la qualità dei miei compagni e dei palloni che arrivano in area incide molto”, aggiunge il classe 1997.
Nel corso dell’intervista, il centrocampista ex Torino ha parlato anche dei tifosi palermitani, che nell’ultima sfida contro il Como erano più di trentunomila allo stadio “Renzo Barbera”: “È una cosa senza senso. Un’energia e una passione clamorosa che noi percepiamo in campo. Sembra una frase fatta ma spesso, quando giochiamo in casa, è come se avessimo un uomo in più”.
Pubblico da Serie A, insomma. E massimo campionato italiano sempre più nel mirino del club di viale del Fante: “Ho giocato anche in Serie A e vi posso garantire che ciò che fa la differenza tra le categorie è la testa. Prendete l’esempio del mio amico Vicario. Siamo stati compagni a Venezia, in Serie B, ma io ero sicuro che prima o poi sarebbe decollato. Dovreste vedere i suoi allenamenti personali in palestra: mostruosi. È davvero un professionista esemplare, ci sentiamo spesso ed è fonte d’ispirazione per me”.
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21 Febbraio 2024, 12:46