ROMA – Giocare a pallone per 45 minuti due o tre volte a settimana riduce del 40% il rischio di disturbi sessuali come disfunzione erettile ed eiaculazione precoce. Lo dimostrano i dati della SIA (la Società Italiana di Andrologia) raccolti su 15.000 ragazzi dai 18 ai 20 anni secondo cui la pratica del calcio si associa ad un minore rischio di disfunzioni sessuali.
Effetti positivi anche negli adulti e perfino negli over 65, che vedono aumentare fino al 18% la capacità cardiorespiratoria. Anche per questo il calcio è protagonista della campagna “L’amore in gioco” promossa dalla SIA, la Società Italiana di Andrologia, che, attraverso sette partite in tutta Italia, diffonderà messaggi di prevenzione e raccoglierà fondi per enti benefici e di ricerca. Si comincia il 9 aprile allo stadio “Bozzi” di Firenze alle ore 20.00 con un incontro fra la Nazionale Italiana Cantanti, e la squadra dei “Campioni”, composta da andrologi e atleti d’eccezione come Giancarlo Antognoni, Alberto Di Chiara, Christian Riganò, Gianfranco Monti e nomi del mondo dello spettacolo come i The Jackal, Tiberio Timperi, Pierluigi Pardo, Paolo Ruffini e Lorenzo Baglioni, guidati dal “Mister” Cesare Prandelli. Gli andrologi dal 1998 al 2010 hanno raccolto i dati di oltre 15.000 ragazzi dai 18 ai 20 anni che venivano visitati in occasione di campagne di prevenzione andrologica e interrogati sulle loro attività sessuali e sportive.
Secondo i risultati giocare al calcio regolarmente, in modo amatoriale due o tre volte a settimana, riduce del 40% il rischio di disturbi sessuali rispetto a chi è sedentario e inoltre il calcio è più ‘benefico’ anche a confronto con altri sport soprattutto a quelli potenzialmente più ‘a rischio’per la fertilità o la sessualità come il ciclismo, le arti marziali o la boxe. Secondo altri studi un effetto simile si ha anche negli adulti che giocano a calcetto e perfino negli anziani che facciano una partitella leggera.