Sferracavallo, la moglie disperata: | "Siamo soli, come faremo..."

Sferracavallo, la moglie disperata: | “Siamo soli, come faremo…”

La lite e una pistola che fa fuoco. Una famiglia distrutta.

Omicidio d'Aleo
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PALERMO- “Adesso come facciamo, siamo rimasti soli, come facciamo”, continua a ripetere Grazia Pisciotta, la moglie di Cosimo D’Aleo, assassinato ieri sera in via Sferracavallo a Palermo. La famiglia D’Aleo aveva ritrovato serenità dopo gli anni turbolenti del passato. La vittima era tornata a vivere a casa poco meno di un anno fa dopo avere finito di scontare una condanna. Una serenità recuperata in casa a cui non si accompagnava altrettanta serenità nella palazzina della borgata marinara in cui Cosimo D’Aleo abitava con la moglie e i suoi tre figli.

C’erano continue liti, una volta per la biancheria stesa male e un’altra per il parcheggio della macchina. Fino all’esplosione della follia di ieri sera, quando a scatenare la reazione di Pietro Billitteri, 60 anni, è stato il fumo del barbecue che da casa D’Aleo finiva nella sua abitazione. A quel punto Billitteri ha impugnato la pistola e fatto fuoco. “Si tratta di una situazione di profondo disagio – spiega l’avvocato Alessandro Musso che assiste i familiari di D’Aleo pronti a costituirsi parte civile nel processo – la famiglia vive in precarie condizioni economiche e adesso la signora dovrà prendersi cura dei suoi tre figli”. D’Aleo andava avanti con lavori saltuari. Faceva il muratore, ma anche venditore ambulante di pesce. “Adesso siamo rimasti soli, come faremo”, ripete la moglie.

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