PALERMO – Una pistola tra le mani del giudice Giovanni Falcone. Una pistola puntata alla testa del suo amico e collega Paolo Borsellino. Uno sfregio orribile al murales dedicato ai due magistrati siciliani uccisi dalla mafia che si trova su un muro di Milano in corso di Porta Ticinese. Il murales è stato fotografato così oggi da un giovane siciliano che vive a Milano, Alvise Salerno. Non si sa quando sia stato brutalmente scarabocchiato, offeso nel suo messaggio di legalità, ma dev’essere comunque un gesto recente. “La settimana scorsa non era così”, racconta Alvise a LiveSicilia.
Il murales era lì dal 2013, la firma è di un writer siciliano “fuori sede” che si fa chiamare Tunus. “Milano, l’Italia intera, non può accettare questi gesti. Dietro un gesto, tanto stupido quanto schifoso, si può nascondere qualcosa di ancora più tragico. Falcone e Borsellino, oggi, sono morti una seconda volta. A ucciderli, sia fisicamente in passato che iconograficamente, dei decerebrati ignoranti di cui, purtroppo, non ci libereremo mai”, ha commentato Alvise sul suo post di Facebook.