Su tutta la stampa siciliana e dell’Italia meridionale c’è un grande dibattito sulla realizzazione del ponte sullo stretto. Il Presidente Musumeci e la sua giunta ne hanno fatto un grande loro cavallo di battaglia. Il ponte sullo stretto è sicuramente un’opera non solo utile ma necessaria allo sviluppo di tutta l’area del mediterraneo. Ma la realizzazione del ponte da sola non risolve nemmeno il cinque per cento dei problemi di tutta l’area mediterranea. Il ponte deve essere tassativamente preceduto dalla realizzazione dell’alta velocità vera in Calabria ed in Sicilia. Deve essere realizzata la linea ferroviaria ad alta velocità che colleghi Napoli a Villa San Giovanni, Messina a Catania e Palermo.
Non è assolutamente sufficiente l’ammodernamento che le ferrovie italiane hanno in animo di eseguire, peraltro alcune tratte sono già appaltate. Le ferrovie italiane stanno prendendo in giro Siciliani e Calabresi con la esecuzione di lavori che con grande enfasi hanno annunciato, contrabbandandoli con alta velocità, quando si tratta invece della realizzazione dell’ammodernamento delle linee esistenti, linee costruita dai Borboni (si fa per dire) comunque linee realizzate agli inizi del secolo scorso, non adatte a sopportare un traffico ad alta velocità. Il ponte sarebbe utile qualora si accorciassero, e di molto, i tempi di percorrenza da Roma a Villa San Giovanni (oggi cinque ore, con l’ammodernamento promesso ridotto a quattro ore e qualcosa, con l’alta velocità vera si ridurrebbe a due ore e tre quarti) da Palermo a Catania e Messina (oggi cinque ore, con l’ammodernamento in corso di esecuzione si ridurrebbe a tre ore, con l’alta velocità vera a un’ora e trenta). In assenza del ponte i tempi di attraversamento dello stretto potrebbero benissimo essere ridotti dalle attuali due ore a solamente un’ora, basta acquistare una nave bidirezionale della lunghezza di duecento metri che può contenere i treni Frecciarossa o Italo senza bisogno di spezzarli (cioè entrano interi da un lato ed escono interi dall’altro).
Come chiaramente tutti potranno capire l’importanza del ponte sullo stretto e secondaria rispetto alla realizzazione dell’alta velocità ferroviaria. L’importante e accorciare i tempi di collegamento tra Palermo (Catania-Messina) e Roma: con L’Alta Velocità vera, il tempo si riduce di 6 ore e mezza, con il ponte di mezzora. Solo così tutto il territorio dello stivale, da Napoli in giù, Calabria e Sicilia comprese, potrebbe avere uno sviluppo vero e tangibile.
Solo così le molte deficienze che si riscontrano al Sud, sottosviluppato per volontà politica, potrebbero essere colmate ed il sud Italia uscire dalle condizioni di sottomissione nelle quali, dalla Unità d’Italia è stato tenuto e continua ad esserlo. L’alta velocità, come primo intervento nel Paese, è stato realizzata nelle regioni del nord Italia con un’presupposto errato, punto di vista condiviso dalla maggior parte dei tecnici e dei professori universitari che studiano il sistema dei trasporti.
Tale presupposto è tuttavia ancora fermamente sostenuto dai tecnici delle ferrovie dello stato che faticano ad ammettere di avere assunto ipotesi che alla luce dei fatti non sono risultate corrette. Al momento della decisione riguardo all’alta velocità si è ipotizzato che sulla linea dovessero transitare sia i treni passeggeri, che hanno dei carichi di circa 18 ton per asse, sia treni merci che possono avere un carico per asse di 22 ton e che al 2035 avranno bisogno di carichi ancora più elevati.
Ad oggi, sulle linee realizzate ad alta velocità hanno transitato solo treni passeggeri, facendo transitare i pesanti treni merci sulle linee esistenti convenzionali. Aver realizzato linee ad Alta Velocità, ipotizzando di far passare i treni merci pesanti, ha determinato un notevole aggravamento di costi per chilometro di linea realizzata, perché oltre al carico per asse più elevato, le linee merci richiedono curve molto più larghe e pendenze più basse.
Quest’ultima caratteristica implica il raddoppio della lunghezza dei viadotti, a parità di differenza di quota da superare. Negli altri paesi assimilabili al nostro, come Spagna e Francia, che hanno realizzato l’alta velocità solo per treni passeggeri, la spesa, a chilometro di linea realizzata, è stata tra metà ed un terzo di quella italiana, secondo quanto pubblicato dalla Corte dei Conti Europea. Come di fatto avviene in Italia, in questi paesi il traffico merci continua a transitare sulle linee ferroviarie convenzionali senza nessuna commistione o interferenza con il traffico passeggeri delle linee ad alta velocità. Le linee ferroviarie che sono indispensabili per il meridione d’Italia, per la Calabria e per la Sicilia sono le linee alta velocità passeggeri per realizzare le quali occorre una minima integrazione dei fondi già previsti, ed in parte stanziati, per gli ammodernamenti in corso, linee che saranno utilizzate solo per il traffico passeggeri. Le merci potranno continuare a viaggiare nell’esistente rete ferroviaria.
Quindi ridurre di sei ore il Palermo – Roma con l’Alta Velocità vera. Il Ponte sullo stretto lo vogliamo, certo che lo vogliamo, ma solo dopo che sia stata completata la rete ferroviaria ad alta velocità. Allora il Ponte potrebbe essere utile, non prima, non ora! Questo chiediamo al Governo, al Presidente Draghi, al Ministro Giovannini, al Ministero dei trasporti, alle Ferrovie dello stato, al Parlamento Nazionale. Chiediamo che ascoltino questa voce che viene da tutto il popolo dell’Italia del Sud. Ai parlamentari del Sud, eletti con i voti del Sud, che operano e lavorano per lo sviluppo e nell’interesse del Sud chiediamo di farsi sentire, di fare la voce forte per farsi ascoltare. Noi, cittadini del Sud chiediamo che le nostre esigenze, i nostri bisogni, i nostri diritti vengano garantiti così come avviene per tutti i cittadini del resto del paese. Questo chiediamo, solo questo!