La Sicilia delle trazzere, della croce dei trasporti, dei cantieri infiniti e dei voli impossibili, a ridosso della Pasqua. Ne esce rafforzata la filosofia della camminata a piedi che, però, non sempre può trasformarsi in prassi. E c’è la conferma di un quadro sconfortante: dal biglietto salato per il viaggio in aereo, alle interruzioni sulla Palermo-Catania, disperazione degli automobilisti. In terra e in cielo, diversamente, non c’è pace. La Regione, nel frattempo, ha ribadito le sue contromosse. Giustissime dal punto di vista della dichiarazione di principio. La domanda è: serviranno a qualcosa?
La lettera alle compagnie aeree
Il presidente Renato Schifani ha scritto alle compagnie aeree Ita e Ryanair, e per conoscenza all’Enac. La richiesta? Un intervento sulla frequenza dei voli da e per la Sicilia e per calmierare le tariffe, visto e considerato che la Pasqua si avvicina e che molti siciliani vorranno passare le feste in famiglia, tornando a casa (Qui la nostra cronaca). Si sta tentando di evitare il salasso. Le sottolineature, a riguardo, non sono mai mancate. “È inconcepibile che un volo Palermo-Roma o Catania-Roma, con la stessa compagnia, Ita Airways, e nello stesso giorno, costi quasi il doppio di una tratta Fiumicino-New York. Sempre con la stessa compagnia la tratta Fiumicino-Milano costa un terzo”. Così il presidente di Cifa Italia, Andrea Cafà, appena una settimana addietro. Ecco la nostra simulazione sui prezzi.
In cielo e in terra…
Appunto, se le cose, in cielo, non vanno bene, non si può dire che funzionino in terra. Ma si spera sempre che possano cambiare, almeno, sulla notissima e disagiata Palermo-Catania. L’amministratore delegato della Spa, concessionaria della A19 Aldo Isi, ha risposto alla nota che il governatore gli aveva inviato qualche settimana fa, prospettando il piano dei lavori. “Sono contento che l’ingegnere Isi – ribatte Schifani – evidenzi nella sua nota ‘la piena consapevolezza della necessità di imprimere una significativa accelerazione alle attività di ammodernamento e messa in sicurezza della A19 ed un nuovo modus operandi volto a contemperare il più celere sviluppo dei lavori, l’eliminazione delle attuali soggezioni di traffico e la mitigazione dei disagi all’utenza’. Prendiamo atto delle novità significative nell’approccio, ma restiamo comunque cauti e guardinghi fino a quando non vedremo i primi risultati”.
La croce dei trasporti
Azioni opportune, scrivevamo. Che – si spera – saranno ricordate come l’avvio di una rivoluzione dei servizi, per i siciliani. Nell’immediatezza, è – ahinoi – possibile che la ‘croce dei trasporti’ sia un’espressione ancora familiare per chi deve partire, andare e tornare. Rimpiangendo i limiti temporali e geografici della camminata a piedi. (rp)