Sicilia devastata dal fuoco, Cocina: “Danni ingenti, l'apice venerdì”

Sicilia devastata dal fuoco, Cocina: “Danni ingenti, la situazione ora”

Per il capo della Protezione civile i maggiori danni sono alla Sughereta di Niscemi
L'EMERGENZA
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PALERMO – Incendi devastanti, piccoli roghi, fiamme che arrivano nelle aree più impervie, scelte quasi chirurgicamente per arrecare il maggior danno. In Sicilia si è chiusa una settimana infernale, per i roghi che hanno devastato oltre duemila ettari di boschi e vegetazione. Secondo il capo della Protezione Civile Salvo Cocina, il momento più difficile è stato venerdì.

Ieri ci siamo concentrati sugli interventi di bonifica e stamattina non si segnalano particolari focolai – afferma -. L’apice, con gli incendi più grossi, con Niscemi, Fortolese e Zingaro è partito il 24 e proseguito il 25”. Secondo Cocina, il danno maggiore è quello alla Sughereta di Niscemi, dove si è perso il bosco di quercia. “Va distinto il danno ai boschi – spiega – da quello alla vegetazione, anche se il danno ambientale c’è comunque. Meno male che dopo, pian piano, molti alberi ricacciano i semi, germogliano e la natura si riprende il suo spazio”.

Un solo “dato positivo: nessun ferito”

Per questo preoccupa la Sughereta, il bosco tra Caltagirone e Niscemi. Bisognerà inoltre fare un lavoro importante alla Zingaro, soprattutto sulle palme nane, ma purtroppo non è la prima volta che si interviene lì. “Il dato positivo è che non registriamo feriti né danni alle persone – prosegue l’esperto -. Oltre al fatto che la mobilitazione generale di tutto il sistema, Vigili del fuoco, Forestale, volontari, sindaci, il coordinamento, ha funzionato”.

Alla Regione ricordano un anno, il 2023, che fu funesto, con vittime, una fauna devastata e migliaia di ettari di boschi in fumo. “La sala operativa ha funzionato, c’è stato un ottimo coordinamento”, prosegue. A Cocina chiediamo un parere sulla proposta, avanzata dalla deputata M5S Ida Carmina di dichiarare lo stato di emergenza nazionale.

“Secondo me non c’è un livello tale da chiedere lo stato di emergenza nazionale, forse si valuterà lo stato di emergenza regionale, ma entrambi sono finalizzati a fare interventi necessari per ripristinare i servizi essenziali, le strade, le reti elettriche, idriche, bonificare da residui di combustione inquinanti e cioè agire in situazioni di emergenza. Abbiamo chiesto e ottenuto per gli incendi del 24-26 luglio 2023 lo stato di emergenza ma la situazione era molto più grave”, afferma.

La richiesta di calamità naturale dall’Ennese

Situazioni critiche in settimana si sono registrate in tutta la Sicilia: nell’Agrigentino sono state devastate le campagne Caltabellotta e Cianciana, a Enna un piccolo centro, Gagliano Castelferrato,  stato letteralmente circondato dal fumo. Qui l’amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Giuseppe Baldi, si è già riunita e ha deliberato la richiesta di stato di calamità naturale.

“La questione importante – aggiunge Cocina – è che bisogna risolvere i problemi in via ordinaria. L’unica strada è l’avvistamento, il controllo sociale e la pulizia delle erbacce. Faccio un esempio: se qualcuno dà fuoco alla Sughereta di Niscemi, dove è difficilissimo intervenire, è chiaro che non si può togliere massa incendiaria, ma i terreni intorno si possono pulire. Se non lo si fa è una colpa grave”.

E ancora: “Se prendono a fuoco i terreni incolti accanto alle villette c’è una responsabilità, ci sono le ordinanze dei sindaci, ma bisognerebbe rafforzare i controlli e denunciare chi non pulisce i terreni”. La chiave, insomma, è la prevenzione. “Pulire – sintetizza, in conclusione – è la pratica più corretta. Se non si fa bisogna punire chi non pulisce i terreni”.

Schifani: “Lotta corale contro piromani senza scrupoli”

A tracciare il bilancio parziale di questi giorni, ieri, è stato il presidente della Regione Renato Schifani. Il governatore ha parlato di “mano criminale” dei piromani. Nella giornata di ieri sono stati registrati 380 eventi, grandi e piccoli, in quasi tutta l’Isola.

“Sono rimasto molto colpito – ha detto Schifani – dalle immagini della devastazione causata dalle fiamme in alcune località, come nel Trapanese, dove tante famiglie sono state costrette, per precauzione, a lasciare le loro case. A loro va la mia vicinanza. Allo stesso tempo, ringrazio quanti si sono prodigati prontamente per spegnere i roghi e per limitare i pericoli per la popolazione e i danni per l’ambiente. L’intero sistema antincendio – Vigili del fuoco, Corpo forestale, Protezione civile e volontari – ha operato in maniera lodevole e coraggiosa e ad essi va la gratitudine mia e dei siciliani. I numeri danno la dimensione di quanto avvenuto nelle ultime ore, a causa della mano criminale di piromani senza scrupoli”.

Il comandante dei Vigili del fuoco: “3.000 interventi dal 21 luglio”

Questa settimana la Sicilia è stata interessata da condizioni meteorologiche particolarmente avverse, caratterizzate da temperature estremamente elevate, forti venti e bollettini meteo che hanno evidenziato un’elevata suscettibilità all’innesco e alla propagazione di incendi boschivi e di vegetazione”. Lo ha detto il comandante regionale dei vigili del fuoco Agatino Carrolo.

“Tali fattori hanno determinato un significativo incremento degli interventi per incendi su tutto il territorio regionale, con circa 2.000 ettari di boschi e vegetazione andati in fumo e circa 3.000 interventi effettuati dal 21 luglio a oggi – ha aggiunto -. Abbiamo risposto potenziando il dispositivo di soccorso con un impiego straordinario di uomini e mezzi, operativi ininterrottamente sia nelle ore diurne che in quelle notturne. Importante è stato anche l’impiego dei mezzi aerei, coordinati dai nostri direttori delle operazioni di spegnimento, in stretta collaborazione con il corpo forestale della Regione siciliana.


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