20 Dicembre 2021, 09:17
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Melina Turrisi, sorella di Mario, morto dopo il vaccino, non ha la forza di parlare. Scrive in un whatsapp: “Mario era un essere speciale. Buono, dolce, altruista, solare, simpatico, ironico, determinato, intelligente, professionale e brillante nel suo lavoro, molto umile, queste sono solo alcune delle qualità che possedeva. era un pilastro per noi famiglia e non c’è un appellativo per definirlo perché era ‘tutto’, sempre disponibile , sempre presente in ogni occasione, a partire dalle meno importanti alle più importanti, sempre prodigo ad aiutarci senza mai esitare, sempre di buon umore e con una parola di conforto. Ciò che ci inorgoglisce e prova ad alleviare il dolore della sua assenza è sapere come le sue azioni positive non fossero rivolte solo a noi come famiglia, ma anche agli amici, ai semplici conoscenti, a chiunque incontrasse nel suo cammino, in tutti il suo ricordo è vivo”.
E ci sono Paolo ed Helga Turiaco, papà e mamma di Augusta, con il compagno e i figli. Quelli dell’avvocato Mario e della professoressa Augusta sono gli ultimi casi di cui ci siamo occupati di persone morte dopo il vaccino AstraZeneca in Sicilia. E come dimenticare Davide Villa che ha lasciato, pure lui, un cratere di rimpianti. Qui ne abbiamo raccontato sommariamente, al netto di novità che ci sono state come, per esempio, la richiesta di archiviazione della Procura di Messina per il caso Turiaco, dopo una perizia che aveva indicato un nesso causale tra la somministrazione e il decesso.
Ha scritto, in una delle sue note, l’avvocato Daniela Agnello che assiste la famiglia Turiaco: “L’esposto ha sempre costituito non un attacco alla campagna vaccinale, ritenuta necessaria e indispensabile, ma un segnale di allarme, una richiesta di indagini, di chiarimenti e di approfondimenti, di verità nel rispetto del diritto alla salute quale bene inviolabile della collettività”. Ed è il punto cruciale. I vaccini hanno salvato una moltitudine di vite e sono essenziali per proteggersi e per proteggere una comunità: lo hanno ricordato in tanti.
Ma se ci sono delle persone care di altre persone care che sono morte dopo il vaccino, in circostanze da approfondire, quella stessa comunità non può dire: non mi interessa o trattare il lutto come un eventualmente accettabile effetto collaterale. E’ necessario, come sempre, avere il massimo rispetto per inchieste che non sono mai semplici e seguire il cammino della giustizia, mantenendo il diritto di puntualizzare, di esprimere e perfino, da parte dei familiari e di chi li rappresenta, di non trovarsi in accordo. Come è altrettanto importante non dimenticare chi è mancato in circostanze su cui fare piena luce.
Lo scrive in tutte le sue note, l’avvocato Daniela Agnello, che la famiglia andrà avanti nella sua richiesta di verità e giustizia. Angelo Tudisca, amico di Mario Turrisi e avvocato che rappresenta quella famiglia colpita da un’altra sciagura, ha raccontato a LiveSicilia.it: “Io mi sono vaccinato con Mario. Siamo andati con la stessa macchina. Lui era felice, si sentiva come rinato, libero dal Covid. Aveva quarantacinque anni, era un uomo giovane e solare e adesso non c’è più”.
Sarà ancora un Natale tragico per tanti. Per chi ha perso qualcuno a causa del Covid, il nemico supremo, mentre si affaccia alla scena una nuova variante che non può farci dormire sonni tranquilli. Lo sarà per i parenti e per gli amici, per tutti coloro che amavano qualcuno che è andato a vaccinarsi e poi è cominciato un calvario che lo ha condotto alla morte. La necessaria prudenza suggerisce di scrivere ‘morti dopo il vaccino’. Però è semplicemente l’inizio di una drammatica domanda: perché? Ci sono lacrime che non smetteranno mai di cadere. Questo dolore non deve essere lasciato solo.
(nella foto di copertina l’avvocato Mario Turrisi, in basso Augusta Turiaco e Davide Villa)
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20 Dicembre 2021, 09:17