Il trend dei contagi da Coronavirus in Sicilia continua a essere incoraggiante. E se da questa settimana a livello nazionale ci sarà un primo leggero allentamento della stretta delle misure di contenimento, la Sicilia guarda come il resto d’Italia alla data del 4 maggio sperando che sia quella della fine del lockdown. In vista di quell’appuntamento, ci si muove con il mix di misure utilizzate fin qui: isolamento per chi arriva da fuori regione, incremento dei tamponi (con la possibilità da qui a breve di screening per gruppi omogenei), avvio di un tracciamento tramite tecnologia (come la app utilizzata da quanti rientrano in Sicilia).
Il trend di questi giorni
Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti solo 1.213 tamponi, ma era la domenica di Pasqua. Nei giorni precedenti c’è stata una sensibile accelerazione dei tamponi eseguiti. Si è proceduto al ritmo di più di duemila tamponi al giorno (contro una media ben più “lenta” delle scorse settimane di circa 1.300 al giorno). Fra il 20 marzo e il 5 aprile i tamponi eseguiti erano stati 8.090, fra il 6 e il 12 aprile 14.194. Ma a fronte di un quasi raddoppio dei tamponi, il numero dei positivi è diminuito, 422 contro 534 nelle due settimane sopra indicate. Insomma, le misure di contenimento hanno funzionato, il contagio ha rallentato. Un numero non indifferente di casi si è registrato in due focolai quello del Maria Eleonora Hospital e quello di una Rsa nel Siracusano, che si aggiungono a quello dell’Oasi di Troina. Sono diminuiti in questa settimana sia gli ospedalizzati sia i pazienti in terapia intensiva. Il numero dei decessi nelle ultime tre settimane è rimasto stabile ma in leggero decremento nell’ultima, mentre è sensibilmente aumentato quello delle guarigioni (119 nell’ultima settimana contro le 39 a testa nelle due settimane precedenti).
Le particolarità della Sicilia
Rispetto al resto d’Italia, in Sicilia da domani resteranno alcune peculiarità, cioè delle misure di contenimento più stringenti. Resta l’obbligo di quarantena di 14 giorni per chi entra in regione, resta il divieto di entrare e uscire dall’Isola se non per comprovate esigenze lavorative, resta anche la limitazione di un’uscita al giorno per membro del nucleo familiare per fare la spesa. Al momento resta anche in vigore l’altra restrizione tutta siciliana del divieto di apertura domenicale dei market, ma il governo potrebbe rivedere la norma, oggetto di critiche. Al momento il divieto dell’apertura domenicale è stato rinnovato insieme agli altri più stringenti rispetto alle orme nazionali (qui l’articolo).
Le richieste a Roma
In vista della fase due, la Regione vuole avviare delle azioni di screening per categoria. Si dovrebbe cominciare con gli anziani, con tamponi a tappeto nelle Rsa. Inoltre, sempre in vista della riapertura, si sta sperimentando ormai da diversi giorni la app Sicilia Si Cura con cui si monitora chi è tornato dal Nord (30mila le persone registrate). La giunta Musumeci ha avanzato due richieste importanti al governo nazionale. La prima è quella di permettere una riapertura dei cantieri edili senza aspettare il 4 maggio. Si tratterebbe di un allentamento delle restrizioni vitale per un inizio di ripresa dell’economia. La seconda è quella di attivarsi per trovare soluzioni per far fare la quarantena ai migranti che arrivano in questi giorni (le buone condizioni del mare favoriscono gli sbarchi). La giunta regionale ha individuato una nave privata che potrebbe essere utilizzata a questo fine. Pare che finalmente sia arrivato un cenno di risposta da Palazzo Chigi.