Sicilia, parte il toto-assessori: la Lega chiede l'agricoltura - Live Sicilia

Sicilia, parte il toto-assessori: la Lega chiede l’agricoltura

Indiscrezioni e pronostici sulla futura giunta in caso di vittoria del centrodestra.

PALERMO – Tra i corridoi dei palazzi palermitani i king-maker del centrodestra siculo incrociano le dita e pensano a come sbancare alle elezioni regionali per fare valere al tavolo delle trattive i consensi necessari per dividere i metaforici territori del grande risiko del governo (cioè gli assessorati).

La ricetta Schifani

Nel frattempo, il candidato alla presidenza Renato Schifani macina chilometri e gira in lungo e in largo la Sicilia. Sul tema ha detto una parola chiara: se ne parlerà il 26 settembre, prima bisogna vincere. Chi lo conosce bene dice che non si farà tirare dalla giacca e che alla fine l’ultima parola sarà la sua sulla base delle proposte avanzate dai partiti. L’ex presidente del Senato, inoltre, va ribadendo che tratterà tutti i partiti con pari dignità. I leader delle varie formazioni, intenti a portare a casa quante più preferenze, ogni tanto fanno qualche uscita pubblica sull’argomento.

Minardo e l’assessore ragusano

L’ultimo, solo in ordine di tempo, è il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, che ieri dopo una visita al Mercato ortofrutticolo di Vittoria in compagnia del candidato alla presidenza, si è spinto ad avanzare “la richiesta di avere nella nuova giunta regionale un assessore all’Agricoltura che sia della provincia di Ragusa. L’identikit del ragusano leghista porterebbe dritti al deputato Orazio Ragusa. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il risultato complessivo di tutti i partiti della coalizione e delle varie formazioni nelle diverse province.

I papabili provincia per provincia

Data ormai per assodata (oltre che obbligatoria) la presenza di 4 donne in giunta, un altro criterio da tenere a mente è ovviamente quello dei territori provinciali da rappresentare nella squadra di governo. Nel messinese sono diversi ad esempio i papabili che starebbero facendo un pensierino su un posto in giunta (o sui quali i partiti punterebbero volentieri): la meloniana Elvira Amata (capogruppo all’Ars i FdI), l’enfant prodige Luigi Genovese (che corre sotto l’egida della colomba bianca autonomista), l’avvocato Giusi Marabello (vicinissima al leghista Nino Germanà) e l’ex sicilfuturista Beppe Picciolo (neo azzurro). E, in effetti, anche gli altri due ex renziani transitati in Forza Italia, il palermitano Edy Tamajo e l’acese Nicola D’Agostino, potrebbero trovare un posto in giunta. Nel caso di D’Agostino molto dipenderà dal derby tutto interno alla lista catanese di Forza Italia con l’assessore Marco Falcone. Restando ai piedi del Vulcano la lista dei papabili si arricchisce del leghista Luca Sammartino (fresco di pienone alle Ciminiere con Matteo Salvini) e il meloniano Gaetano Galvagno (il deputato paternese che però ha già incassato la presenza nel listino del presidente). 

Il derby tra azzurri e meloniani

Restando al capitolo FdI, pallottoliere alla mano, il 26 settembre si vedrà quanti posti spetteranno ai meloniani nella squadra di governo (oltre alla presidenza dell’Ars) e come si combineranno le quote di patrioti doc e musumeciani (due i nomi più quotati Alessandro Aricò, Giorgio Assenza e Giusi Savarino). Lo stesso si può dire per Forza Italia che mira ad essere il primo partito dell’isola e c’è chi sussurra che la famosa lista di nomi di potenziali candidati alla presidenza recapitata dal coordinatore Gianfranco Miccichè alla famosa riunione di coalizione chiamata a decidere sul futuro del centrodestra siculo potrebbe costituire in alternativa una rosa dalla quale pescare possibili assessori (Patrizia Monterosso, Barbara Cittadini, Daniela Faraoni, Toti Amato, Tommaso Calderone, Michele Mancuso).

Manuale Cencelli e non solo

Senza contare che la nuova Dc i Totò Cuffaro e gli autonomisti di Raffaele Lombardo sono pienamente della partita e di certo non resteranno a guardare. Il vicerè di Grammichele ha lasciato intendere che il risultato della colomba bianca non solo sarà migliore di quello di cinque anni fa ma di un certo peso (10%), con tutto ciò che ne consegue. Insomma, chi vivrà vedrà. Di certo, ad oggi, ci sono le parole nette di Renato Schifani pronunciate recentemente. “Incontrerò tutti gli assessori uscenti per un confronto e per acquisire i dati delle criticità dei vari settori, dei problemi risolti e irrisolti, che verranno trasferiti alla nuova componente. Una componente dove sento di pensare a temi come l’ambiente, delicatissimo per il tema idrogeologico del territorio; il bilancio, delicatissimo per le nostre finanze; sanità, fondamentale per la salute dei cittadini. Per cui, per dare risposte a chi le aspetta, troveremo nuove figure politiche con grandissime competenze”. 


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