Silvio Cuffaro: "Da sempre con FI, il partito di Totò è per i giovani" - Live Sicilia

Silvio Cuffaro: “Da sempre con FI, il partito di Totò è per i giovani”

Il sindaco di Raffadali: "Non voglio arrecare danno a mio fratello"
L'INTERVISTA
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3 min di lettura

Le strade dei fratelli Totò e Silvio Cuffaro non si incroceranno sotto l’egida dello scudocrociato. “Mio fratello è figlio unico” avrebbe detto Rino Gaetano. La mancata adesione alla Nuova Democrazia Cristiana di Cuffaro junior ha tenuto banco nelle scorse settimane: l’adesione di tanti amministratori agrigentini tra le fila di Forza Italia, compreso il fratello minore dell’ex governatore, ha fatto il resto. Ma se nomen omen (un nome, un destino) deve essere, allora la scelta del sindaco di Raffadali propende più per “Silvio” (Berlusconi) che per Cuffaro (Totò). Ironie a parte, il primo cittadino ci tiene a sottolineare la continuità del suo percorso e il perché della propria incompatibilità con il progetto del fratello che guarda invece a un parterre di giovani leve. 

Sindaco Cuffaro, è vero che va su tutte le furie quando sente parlare di “ingresso in Forza Italia”?

C’è un errore quando si parla di ingresso. In seguito alle vicende giudiziarie che hanno riguardato mio fratello, io ho costruito insieme all’onorevole Riccardo Gallo il patto per il territorio di Agrigento sostenendo per ben due volte la candidatura di Marco Zambuto. Poi il patto per il territorio è entrato dentro Forza Italia. Insomma, siamo dentro Forza Italia da più di 10 anni. Non ho mai abbandonato Forza Italia non sono mica stato buttato fuori. Ho sostenuto diversi candidati, da Gramaglia alle regionali del 2012 a Miccichè alle europee. Alle successive regionali ho sostenuto Riccardo Gallo.

Insomma , la sua è una storia azzurra…

Sono stato sempre là. Alle ultime europee ho votato Saverio Romano candidato nella lista di Forza Italia. 

Nessuna novità rispetto alla sua collocazione politica. Magari però ci saremmo aspettati il suo ingresso nella nuova Democrazia Cristiana fondata da suo fratello Totò. No?

Mio fratello ha costruito un partito e si è dato delle regole precise: chi ha un trascorso politico non può trovare spazio in un partito di giovani. Io non posso nemmeno chiederglielo di aderire, lo metterei in difficoltà. Lui vuole lanciare i giovani nell’agone politico, vuole creare una classe dirigente nuova. Gli avversari politici agrigentini hanno messo in giro  la voce che tutto questo Cuffaro lo sta creando per farmi diventare deputato regionale: questo mi convince a rimanere dove sono. Non voglio arrecare danno a mio fratello. I giovani agrigentini non dovranno portare voti a qualcuno ma provare a farsi eleggere personalmente. Soltanto con i voti che prendo a Raffadali arriverei primo degli eletti. Metterei tutti in imbarazzo. In primis mio fratello.

Lei non entrerà nella Dc. Da politico navigato crede nella riuscita del progetto di suo fratello in un momento in cui le altre formazioni si stanno mettendo insieme? Non rischia di rimanere isolato?

Vedo molto entusiasmo attorno a questo progetto. I giovani si stanno avvicinando con entusiasmo, difficilmente questo accade rispetto ad altri partiti. E quando c’è entusiasmo i risultati arrivano. Io vedo la Dc come un partito di centro accanto a Forza Italia, nei prossimi anni si potrebbe collaborare. E visto il fermento che c’è a livello nazionale non escludo niente, nemmeno che in questa aggregazione di centro ci siano forze che oggi gravitano a sinistra. Non lo eludo.

Che cosa pensa invece della ricandidatura di Nello Musumeci alla guida della Regione?

Musumeci è una candidatura di centrodestra e devono essere i partiti della coalizione a riconfermarlo. Se ha fatto male, ha fatto male il centrodestra: quindi è una valutazione che devono fare loro. Manca ancora un anno e mezzo. Mi auguro che in questo anno e mezzo ci sia la spinta finale e che vengano portati a termine tutti i progetti rimasti fermi al palo.

E’ possibilista.  In linea con il presidente Miccichè, insomma.

Sì. Il candidato deve venire fuori dai partiti di centrodestra. Musumeci è uscente ed è giusto che la coalizione valuti  sua ricandidatura


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