Siracusa, ex Provincia in crisi | "La situazione è molto difficile" - Live Sicilia

Siracusa, ex Provincia in crisi | “La situazione è molto difficile”

L'assessore Luisa Lantieri

Gli stipendi non sono stati pagati: i dipendenti sono a secco da febbraio.

SIRACUSA– “Anche con la ripartizione dei 26 milioni che restano dalla finanziaria regionale, non rientriamo per niente. Nel 2016 siamo riusciti a salvare tutti gli enti, nel 2017 sarà molto difficile”. Martedì prossimo potrebbe essere sancito, di fatto, il default della ex Provincia di Siracusa. Non lo nasconde l’assessore regionale alle Autonomie locali, Luisa Lantieri, a una settimana dall’incontro convocato dal presidente della Regione Rosario Crocetta con i commissari dei sei Liberi consorzi e i presidenti delle tre Città metropolitane. All’ordine del giorno c’è la ripartizione dei 26 milioni che restano dalle somme assegnate alle ex Province nella legge regionale di Stabilità. Dei 91 milioni totali, 65 sono già stati ripartiti ai nove enti: ne restano 26. Che potrebbero essere pochi perché una ripartizione quanto più generosa possibile nei confronti dell’ente siracusano, quello in maggiore difficoltà, possa colmare tutto il suo fabbisogno e evitare il dissesto.

Anche il commissario straordinario, Giovanni Arnone, ha pronunciato per la prima volta la parola “dissesto”. “Se nonostante la ripartizione di queste somme – ha detto – non fossi nella condizione di pagare gli stipendi e di approvare il bilancio, la via del dissesto sarebbe inevitabile”. La ex Provincia di Siracusa è l’unico dei nove enti che non è riuscito a pagare gli stipendi: i dipendenti sono a secco da febbraio. Tra la fine del mese e i primi di agosto potrebbero ricevere due delle mensilità spettanti: sarebbe il frutto dei 5,8 milioni toccati alla ex Provincia di Siracusa nella ripartizione della prima tranche dei 91 milioni.

“Cifra risibile e ingiusta”, è tornato a denunciare il commissario Arnone, che auspica un trattamento diverso per i 26 milioni restanti: “Nella ripartizione dovrà assolutamente prevalere il principio di priorità previsto dalla legge, ossia che tenga conto che Siracusa è l’unica ex Provincia che non è riuscita a pagare gli stipendi”. Di quanto ci sarebbe bisogno per evitare il default nessuno lo sa dire con chiarezza ma i conti dicono che 15 milioni servirebbero solo per pagare gli stipendi del 2017. Poi c’è la seconda rata dei mutui che la ex Provincia aretusea ha contratto negli anni passati: ammontano a 6,5 milioni l’anno fino al 2044. E ancora ci sarebbero contratti da stipulare per lavori già assegnati e non ancora partiti: perché non vanno dimenticati i servizi che l’ente dovrebbe erogare e che non eroga da due anni. È mancata la manutenzione delle scuole (tra le conseguenze, il crollo del tetto all’istituto Fermi); è mancato il riscaldamento nelle stesse. Per non parlare della manutenzione e del diserbo delle strade. Per sistemare il Ponte Calafarina, infrastruttura fondamentale per i collegamenti con l’area Sud della provincia (senza la quale non sarebbe possibile raggiungere Pachino, Portopalo, Marzamemi) sono state recuperate somme destinate altrove da vecchie determinazioni: sottratte somme ai lavori dell’ex teatro Verga e alla vecchia sede del liceo classico Gargallo. Per vederci chiaro l’assessore Lantieri ha anche nominato due ispettori: sono a lavoro da qualche giorno e si attende la loro relazione. A insospettire l’assessore, tra le altre cose, anche alcune decisioni di distaccare dipendenti in altri enti ma continuare a pagarli con il bilancio del Libero consorzio.

Sull’ipotesi di dissesto Lantieri è chiara: “Anche con il nuovo riparto non ci rientriamo per niente. Ci sono 26 milioni, ne servirebbero 20 solo a Siracusa”. La colpa del rischio fallimento della ex provincia, secondo l’assessore regionale, non è solo del pasticcio della (mancata) riforma Crocetta. “Che abbiamo sbagliato non ci sono dubbi – dice Lantieri – ma il problema economico di default è dovuto soprattutto al prelievo forzoso dello Stato. Il governo di Roma da una parte non ci ha fatto partecipare al riparto delle somme, dall’altra ha prelevato”. Prelievo forzoso particolarmente alto a Siracusa: a 26 milioni totali di entrate nel 2017, corrisponde un prelievo dello Stato di 19,4 milioni. Un problema di ordine pubblico rischia di diventare il dramma dei dipendenti, senza stipendio da febbraio e in stato d’agitazione da una settimana. Dopo l’ennesima protesta di stamattina, il prefetto Giuseppe Castaldo ha convocato il commissario Arnone e i sindacati della Funzione pubblica. Una riunione si è svolta nel pomeriggio: “C’è una evidente difficoltà di ordine pubblico: i dipendenti sono incontrollabili”, ha detto il segretario del comparto della Cgil, Franco Nardi. “Atteso che non sarà possibile coprire il fabbisogno con il finanziamento regionale – ha aggiunto – abbiamo chiesto al prefetto di intervenire con il governo nazionale per un finanziamento straordinario”.

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