Sit-in per il centro Padre Nostro| Scafidi: "Palermo si faccia sentire" - Live Sicilia

Sit-in per il centro Padre Nostro| Scafidi: “Palermo si faccia sentire”

L'iniziativa prevista per mercoledì 22 giugno.

Brancaccio
di
2 min di lettura

PALERMO – “La gente onesta di Brancaccio non vuole tornare agli anni bui vissuti anni fa. Occorre rivivere i tempi di piombo per ritrovare la presenza e la sicurezza garantita dallo Stato anche in quella zona della città? Palermo deve fare sentire la sua voce. Quindi invito tutti i cittadini onesti, non solo di Brancaccio, a scendere in strada per partecipare al presidio di venerdì”. E’ questo l’appello che il consigliere Giusi Scafidi, presidente della Quarta commissione consiliare Politiche Sociali, lancia alla città, in vista dell’iniziativa “Dieci ore di solidarietà”, mercoledì 22 giugno dalle 9 alle 19 in via Cavour (di fronte la sede della prefettura).

“Tutti devono far sentire la loro indignazione e il loro supporto al centro Padre Nostro. Perché? Perché altrimenti si interrompe quel percorso di legalità iniziato da Beato Pino Puglisi. Noi dobbiamo seguire le sue orme, difendere il suo sacrificio”. Un presidio di polizia municipale nel quartiere, aggiunge Scafidi, non è sufficiente. Lo dimostrano i continui atti vandalici subiti dal Centro aggregativo. “La gente del quartiere si sente abbandonata. E non solo per la poca sicurezza del territorio. Avverte l’abbandono guardando il poco decoro delle loro strade, degli angoli in cui si vive quotidianamente. Presto la Costa Sud e una parte di Brancaccio saranno coinvolti in progetti per la riqualificazione del territorio. Sarebbe una buona occasione per estendere tali attività e lavori in tutto il quartiere. Un migliore contesto di vita porta anche a una rinascita dell’individuo. Riqualificare strutture e strade porta anche a una riqualificazione umana. Solo in questo modo Brancaccio potrà sentirsi parte integrante e viva della realtà palermitana, non zona marginale. E solo in questo modo i ragazzini (che abbandonano la scuola spesso anche prima del raggiungimento della terza media) possono essere allontanati dalla strada della delinquenza che oggi sembra essere l’unica alternativa per chi non vede altre prospettive”.

Scafidi infatti ricorda come gli ultimi studi abbiano rilevato un aumento non solo della dispersione scolastica, ma soprattutto della povertà. Così i ragazzi preferiscono scorciatoie di illegalità per intascare qualche euro, con continui scippi.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI