PALERMO – Lunedì prossimo i direttori generali delle Asp siciliane si riuniranno attorno a un tavolo per risolvere un problema che riguarda migliaia di lavoratori siciliani. È quello dei laboratori d’analisi, sui quali pochi giorni è giunta una nuova stangata della Regione siciliana che ha chiesto la restituzione delle somme incassate col vecchio tariffario regionale.
Un “tavolo tecnico”, questa la risposta dell’assessorato alla Salute alle tante richieste giunte dai sindacati e dalle associazioni di categoria che hanno messo in luce la disparità di trattamento contenuta in una recente disposizione dello stesso assessorato. Quella con la quale la Regione, appunto, ha chiesto a numerosi laboratori di versare quelle somme, mentre per altri, attualmente in attesa di una pronuncia del Tar, non è stato avviato il recupero.
Dubbi, del resto, raccontati anche da Livesicilia alcuni giorni fa. E non a caso, nel recente decreto, l’assessorato parla della necessità di “armonizzare le procedure di recupero”. Le modalità verranno appunto decise dal tavolo tecnico.
Stando ai titolari dei laboratori, la restituzione delle somme rischia di mettere in ginocchio l’intero settore e in bilico centinaia di posti di lavoro. La somma che complessivamente questi laboratori sono chiamati a restituire è di circa 200 milioni di euro, frutto di una vicenda assai complessa, che affonda le proprie radici a più di vent’anni fa. Era il 1996, l’anno in cui la Regione Siciliana decise di adottare un proprio tariffario per le prestazioni di medicina di laboratorio rimasto in vigore fino al primo giugno dell’anno scorso. Da allora, anche in Sicilia è arrivato il famoso tariffario Balduzzi.
Alla fine del 2007 però era entrato in vigore in Italia un altro tariffario, il ‘Bindi-Turco’, rimasto inattuato a causa di alcuni ricorsi che ne avevano sospeso l’efficacia. Fino a una sentenza del Cga che aveva invece confermato la legittimità del “Bindi”. E così già nel gennaio del 2013 un decreto di Lucia Borsellino aveva deciso il “ripristino con effetto retroattivo” di quelle tariffe. A quell’atto è seguita una direttiva inviata da Lucia Borsellino alle Asp siciliane per avviare il recupero delle somme. Una richiesta alla quale seguirono numerose proteste da parte dei titolari dei laboratori e ricorsi al Tar e al Cga. In qualche caso i giudici amministrativi hanno sospeso sia il decreto della Borsellino che le direttive con cui è stato richiesto il recupero delle somme. Ma solo per quelle strutture che hanno avanzato il ricorso, appunto. Meno di un quinto. Alle altre è stato chiesto adesso di restituire tutto, anche a rate. Ma adesso, ecco uno spiraglio. Il “tavolo tecnico” deciso dall’assessorato è anche un modo per accogliere e ascoltare le istanze dei titolari dei centri e dei lavoratori. Il primo appuntamento è fissato per il prossimo lunedì.