CATANIA – Una macelleria sociale in cui a farne le spese sono, come sempre , i lavoratori (da mesi senza stipendio), un’emergenza sanitaria da affrontare al più presto ed un imminente default del sistema dei rifiuti in Sicilia: sono questi i dati scioccanti emersi dal dossier presentato, quest’oggi, dalla Cisl e Fit-Cisl di Catania sull’emergenza rifiuti della Provincia. Una disamina dal titolo “Le 5 sorelle”, che si riferisce proprio ai cinque A.T.O. I dati che saltano agli occhi impressionanti: vengono riportati, infatti, i crediti ingentissimi che le società d’ambito vantano nei confronti delle imprese esecutrici e i debiti contratti dai vari enti soci etnei, ovvero i Comuni, nei confronti dell’Ato. Cifre da capogiro che si aggirano intorno ai 60 milioni, che fanno davvero poco sperare. Ecco i dati pubblicati nel dossier:
JONIAMBIENTE – Credito vantato nei confronti dell’Ato: 20 milioni di euro. Dipendenti: 260; Azienda Esecutrice Aimeri Ambiente.
ACIAMBIENTE – Credito vantato nei confronti dell’Ato: 35 milioni. Dipendenti: imprecisato; Azienda esecutrici: Agesp, Dusty, Caruter e Ecolandia
SIMETOAMBIENTE – Credito vantato nei confronti dell’Ato: 43 milioni & interessi; Dipendenti: 547; Aziende esecutrici: Mosema, Gesenu, Dusty, Oikos, e La nuova Spurgo Jet
CATANIA AMBIENTE 4 – Credito vantato nei confronti dell’Ato:20 milioni; Dipendenti: 650 circa; Aziende Esecutrici: Oikos e Ipi S.R.L.
CATANIA 5 – Credito vantato nei confronti dell’Ato: 16 milioni circa. Dipendenti: 271; Aziende Esecutrici: Aimeri Ambiente e Agesp
“La racconta dei dati per la stesura di questo dossier è stata complessa – afferma Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania a LiveSiciliaCt . Le famiglie sono in ginocchio, il sistema dei rifiuti è un servizio indispensabile per i cittadini, ed è inammissibile il profilarsi di una situazione così grave, a fronte , soprattutto, degli alti tributi versati dall’utenza per la raccolta. Non vorremo mai che la liquidazione dell’Ato (prevista per il settembre scorso) e il conseguente passaggio alla Ssr, sia solo un cambio di definizione, senza che la situazione cambi effettivamente. Non c’è un giorno che le società d’ambito non protestino con i comuni consorziati per i mancati versamenti o che in qualche comune i rifiuti non si raccolgano. I debiti contratti dai comuni nei confronti dell’Ato – prosegue – non sono più sostenibili. Stiamo lavorando costantemente con la Prefettura, ma quest’ultima può solo offrire soluzioni tampone, rimane, infatti, il problema degli stipendi. Occorre una soluzione concreta strutturale che possa tranquillizzare, innanzitutto, i lavoratori e poi l’utenza. Il segreto sta nel capire che potenziare il sistema della raccolta differenziata rappresenterebbe una preziosa risorsa per il territorio. Se la filiera della raccolta dei rifiuti, infatti, funzionasse correttamente s’impiegherebbero un numero di lavoratori, addirittura, superiore e sono sicura che se tutti i cittadini fossero realmente consapevoli dei benefici che ne deriverebbero sia a livello occupazionale e sia a livello ambientale tutti la farebbero molto più volentieri. Il dossier di oggi è solo l’inizio. Chiediamo a Crocetta -conclude – perché intervenga con una vera “rivoluzione” in questo senso”.
“I dati emersi dal dossier sono davvero impressionanti – spiega Maurizio Attanasio, segretario territoriale Cisl ¬Catania. Il perpetrarsi di questa situazione è ormai insostenibile, considerando poi la totale assenza della Regione. La Prefettura ha finora svolto una lavoro eccezionale, ma ci serve una legge che imponga la piena osservazione di tutte le normative a riguardo. I lavoratori interessati sono più di 1500, ma si stima un numero decisamente superiore. Ci chiediamo, soprattutto, dal momento in cui queste aziende hanno contratto debiti così alti, qualora decidessero di chiudere, chi pagherà i lavoratori? Se non s’interviene andiamo a incontro a seri problemi.”
Mauro Torrisi , segretario Fit-Cisl Catania, si scaglia, senza mezzi termini, contro i sindaci dei comuni etnei, sottolineando quanto questa drammatica situazione sia stata viziata dall’abitudine dei vari enti soci a non pagare puntualmente quanto dovuto. “ I comuni – spiega a LiveSiciliaCatania – sono proprio, gli azionari maggioritari del disastro sociale che si è venuto a creare. Le aziende Ato da quando sono nate, è come se via via si fossero sostituite alle finanziarie, facendosi carico dell’irresponsabilità dei vari comuni che non versavano mensilmente il canone e iniziando, non si sa per quale motivo, ad anticipare gli stipendi ai lavoratori. Il risultato è un buco finanziario enorme. L’anello debole – prosegue – di tutta la catena sono proprio i lavoratori che non percepiscono gli stipendi da mesi, per non parlare del fatto che nei cantieri mancano i dispositivi di sicurezza e le risorse a disposizione sono pressoché inesistenti, per quanto riguarda, per esempio, i mezzi di trasporto. In sinergia con la Prefettura abbiamo cercato, finora, di convincere i sindaci a cambiare atteggiamento, bisogna capire che usufruiscono di un servizio che va pagato. Occorre portare meno rifiuti nelle discariche a vantaggio dell’incremento della raccolta differenziata, per questo – conclude – caldeggiamo fortemente lo studio di un legge ad hoc e l’intervento della Regione.”
A fine incontro, l’irruzione del candidato sindaco Tuccio D’Urso: un fuori programma che perfettamente si sposa con il clima di campagna elettorale che si respira in questi giorni a Catania. Ho apprezzato il lavoro svolto dalla Cisl – spiega a LiveSiciliaCatania – è un contributo importantissimo. Nel mio programma elettorale è previsto che per i prossimi cinque anni non si spenda più neanche un euro a favore delle discariche, tutto sarà riciclato e riutilizzato. Il comune e cittadini decideranno se avere rimborsati i soldi spesi finora, che gioveranno per risolvere il problema del dissesto.”