Adesso basta, ne ho piene le scatole dei video anti poliziotto che imperversano on line. Sommosse in solitario, fintamente ardimentose, che cercano, e trovano, riparo nella folla inferocita inneggiante dai profili, falsi o veri che siano. Un fermo, un posto di blocco, un intervento e scatta il cellulare.
Non quella della polizia, no. Ma quello dal quale parte la diretta, che poi è quasi sempre dello stesso soggetto sottoposto alle operazioni del malcapitato in divisa. Malcapitato, sì. Inondato da insulti, da appelli alla Costituzione probabilmente mai letta, da invocazioni a indefinite leggi e sommari principi di libertà e democrazia.
Quella Costituzione, quelle leggi e quella democrazia che il malcapitato in divisa è lì proprio per tutelare. Ma l’ignoranza regna sovrana ed è ormai tutto un’assurda massificazione, all’insegna di un Io che di super non ha proprio nulla. Una trasfigurazione sghimbescia della social-demagogia in salsa vittimista.
Ormai sembra tutto lecito, basta un grido di libertà (più sguaiato e disperato è, meglio è), per arrogarsi il diritto di resistere, di offendere, d’inveire contro lo Stato; che siamo noi, siamo tutti noi. Dietro quella divisa, video-vilipesa con disinvoltura, ci siamo tutti noi. Dietro quei video c’è invece la pretesa (non so quanto consapevole)di nascondere una strisciante e pericolosissima deriva libertaria e caotica.
Dietro quei video, quei like, quei commenti, quelle condivisioni c’è un Paese, parallelo, accartocciato su se stesso ed esule in terra propria, che declama rabbia ormai per partito preso, brandendola come arma di pretesa impunità. Io dico basta! E dovremmo farlo tutti; anche la politica, che dovrebbe fermare questa miserrima spettacolarizzazione anti- sistema, anziché cercare consensi da una parte o dall’altra. Dobbiamo tutti dire basta! L’abuso di potere, che pure esiste (come ogni altra nequizia che può albergare in un essere umano), è deplorevole, disdicevole, vomitevole. Ma parimenti lo sono questi video anti-sbirri. Perché per una divisa indossata indegnamente, ce ne sono migliaia indossate con responsabilità e senso delle istituzioni. Io sto con loro, senza se e senza ma.