“Mentre i media e i giornali lasciano intendere che a Palermo la mafia e il racket del pizzo stanno subendo colpi durissimi, ci sono commercianti e imprenditori coraggiosi che rischiano la vita. E’ il caso, per esempio, di Valeria Grasso, imprenditrice che da oltre 15 anni subisce vessazioni e ritorsioni dalla mafia. Ha denunciato i suoi aguzzini e ha combattuto una lotta solitaria che oggi si traduce in una lotta impossibile senza l’aiuto dello Stato. Nei giorni scorsi l’ultima intimidazione: ha trovato allagati i locali della sua palestra nel quartiere San Lorenzo”. Lo afferma l’europarlamentare di Idv, Sonia Alfano. ”Adesso – aggiunge – la Grasso pensa di chiudere la palestra, e questa non sarebbe una sconfitta sua, ma dello Stato. Valeria ha scritto alle più alte cariche dello Stato ma non ha ricevuto alcuna risposta. Si tratta delle stesse alte cariche che non perdono occasione per fare vanto della loro finta guerra alla mafia. L’ultima beffa, in ordine di tempo, si e’ registrata il 15 agosto quando il ministro della Giustizia ha ignorato la lettera di Valeria sui gravissimi rischi che la donna corre”. ”Negli ultimi anni – conclude – l’imprenditrice ha subito gravi danneggiamenti a due auto, alla casa del padre e alle palestre che gestisce. Hanno imbrattato i locali di Mondello con croci nere e sono stati tagliati i cavi della luce. Queste minacce, con la decisione di rendere pubblica la sua storia, rischiano di assumere contorni ben piu’ gravi”.
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