PALERMO – Miserendino torna libero. Si è dimesso da tutti gli incarichi ricevuti dai Tribunali di Palermo e Trapani e sono così venute meno le esigenze cautelari.
Dopo l’interrogatorio di garanzia, però, il quadro indiziario è rimasto intatto. È fallito, al momento, il tentativo di difendersi. Il commercialista e amministratore dei beni di Giuseppe Ferdico, infatti, si era presentato davanti al gip Walter Turturici con le copie di alcune comunicazioni inviate al Tribunale di Palermo tra il 2016 e il 2017. Quella che, a suo dire, dimostrava la sua innocenza, è datata 8 gennaio 2016. Nel provvedimento di revoca deIla misura cautelare il giudice per prima cosa sottolinea la mancanza del timbro della cancelleria che dimostra l’effettivo deposito al giudice delegato della misura di prevenzione.
Poi, entra nel merito di quanto c’è scritto: il direttore commerciale (l’uomo che, stanco delle pressioni, ha dato il via all’inchiesta dei finanzieri) scriveva Miserendino, “ha riferito che spesso il Ferdico Giuseppe si reca apparentemente in visita presso la struttura”. Una nota troppo “generica” rispetto a quanto è emerso dalla indagini e di cui Miserendino, intercettazioni alla mano, dimostrava di essere a conoscenza.
Secondo i pm Roberto Tartaglia e Annamaria Picozzi, il commercialista nei mesi successivi alla nota inviata al Tribunale aveva saputo che Ferdico era una presenza costante nel centro Portobello di Carini: “… qualsiasi ora del giorno e della notte, lo trova là, dentro al supermercato, dà disposizioni”. Miserendino, però, si sarebbe guardato bene da riferirlo al Tribunale, tanto che il gip scrive: “Non risultano in atti denunce e comunicazioni riservate dell’amministratore giudiziario dirette ad informare specificamente il giudice delegato, per come era doveroso, del fatto che Ferdico Giuseppe aveva riacquisito pieno potere decisionale nel contesto di un rapporto societario occulto con l’altro indagato Montes”. Ecco perché il quadro indiziario resta confermato.
In prima battuta Miserendino, il 9 ottobre scorso, si era dimesso dalla sola misura Ferdico e i pm avevano espresso parere contrario alla revoca degli arresti domiciliari. Il parere favorevole è arrivato solo quando Miserendino si è dimesso da tutti gli altri incarichi ottenuti dal Tribunale di Trapani e dall’agenzia per i beni confiscati e dal consiglio di amministrazione della cooperativa calcestruzzi Ericina Libera Trapani. Dunque non c’è più il rischio di inquinare le prove o reiterare il reato ed è stato scarcerato.