Caos sportelli multifunzionali | Spartacus, raffica di interrogatori - Live Sicilia

Caos sportelli multifunzionali | Spartacus, raffica di interrogatori

Negli ultimi giorni i finanzieri hanno ascoltato una dozzina di lavoratori degli sportelli multifunzionali in servizio in quella che fu la sede del Ciapi di Palermo e che ora ospita quello di Priolo. È l'ennesima tappa di un'inchiesta contabile che rischia di sfociare nel penale.

PALERMO – Una raffica di interrogatori per chiarire il pasticcio Spartacus. Negli ultimi giorni i finanzieri hanno ascoltato una dozzina di lavoratori degli sportelli multifunzionali in servizio in quella che fu la sede del Ciapi di Palermo, oggi in liquidazione, e che ora una è una dependance di quello di Priolo.

L’obiettivo è chiarire se abbiano realmente lavorato e cosa abbiamo fatto. I finanzieri sono stati delegati dalla Procura regionale della Corte dei conti che ha aperto un’indagine partendo dall’inchiesta giornalistica di Livesicilia. Non è tutto perché nel frattempo la faccenda, oltre che rilievo contabile, potrebbe presto avere risvolti penali. Uno dei lavoratori, Giuseppe Cucchiara, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, sostenendo che i formatori sarebbero stati “costretti” a firmare un documento in cui confermavano di avere svolto incarichi nonostante, sostiene Cucchiara, avessero “bivaccato per mesi”. Le firme sarebbero servite per sbloccare la rendicontazione di 400 mila euro dei 36 milioni stanziati per un progetto su cui Livesicilia accese i riflettori a fine novembre scorso. Dalle colonne di Repubblica la direttrice del Ciapi di Priolo, Luciana Rallo, ha smentito le pressioni sui lavoratori.

Non è la prima volta, e non sarà neppure l’ultima visto che le “visite” proseguiranno in settimana, che la finanza si interessa al progetto Spartacus. A metà aprile le fiamme gialle si presentarono nella sede dell’assessorato regionale alla Formazione professionale di viale Regione siciliana, a Palermo. Vi trovarono una cinquantina dei quasi 1800 operatori del progetto Spartacus. Anche lì il nodo da chiarire, e gli accertamenti sono ancora in corso, è cosa stessero facendo. Lavoravano per Spartacus o si occupavano di altre pratiche per conto dell’amministrazione regionale? Il personale inserito nel progetto è formato da dipendenti degli enti di rimasti senza lavoro dopo la chiusura degli sportelli multifunzionali dei centri per l’impiego, dove svolgevano attività di orientamento per disoccupati.

A metà aprile qualcosa, comunque, stavano facendo. Andò peggio durante la nostra incursione di fine novembre quando venne fuori che c’era persino chi si occupava di autoformazione a domicilio, nel senso che il personale trascorse un periodo a casa “in auto aggiornamento” per preparasi ad orientare i siciliani in cerca di lavoro.

E aumentarono i dubbi della Procura della Corte dei Conti che aveva già messo gli occhi sul tormentato iter. Fino al 30 settembre la Regione aveva garantito gli interventi di politica attiva sfruttando gli avvisi 1 e 2 del Fondo sociale europeo. Scaduto il progetto degli sportelli multifunzionali, il governo nazionale decise di centralizzare i servizi in un’unica agenzia nazionale per l’impiego, chiudendo gli sportelli. Risultato: tutti i lavoratori erano finiti a spasso. Ed erano così rientrati negli enti di provenienza che, però, non avevano i soldi per impiegarli. Con una delibera di giunta del 26 settembre 2013 il presidente della Regione, Rosario Crocetta, su proposta dell’allora assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede, stabilì di avvalersi del Ciapi di Priolo, ente strumentale della Regione a cui l’Unione europea ha riconosciuto lo status di House Providing, per erogare gli interventi di politica attiva.

Tra i punti sotto osservazione, la pubblicizzazione del bando di selezione che non era stato pubblicato né in Gazzetta ufficiale e neppure sul sito della Regione, ma solo affisso negli uffici provinciali del lavoro. Dubbi anche sulla tempistica della selezione dei lavoratori, sukl decreto di spesa e sull’utilizzo degli stessi finanziamenti, i 36 milioni che provengono dal Pac, Piano di Azione Coesione.

Nel frattempo, nei giorni scorsi, l’Ars ha approvato la “manovrina” finanziaria che ha dato anche il via libera alla norma che consente al Ciapi di Priolo di sostituirsi alle Agenzie per l’impiego con la possibilità di assumere i dipendenti con contratti a tempo. Insomma, forme di lavoro subordinato e non più contratti di collaborazione a progetto di cui si era parlato finora. Il tutti mentre è ancora in vigore il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione siciliana.


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