CATANIA. La notizia è stata comunicata nei giorni scorsi agli azionisti. Nelle scorse ore è stata, invece, la volta dei sindacati. Ed allora, indiscrezione confermata: St Microelectronics investirà a Catania qualcosa come 270 milioni di dollari. Non sono briciole. E nemmeno spiccioli. In termini tecnici i reparti dell’azienda che ha sede nella Zona Industriale passeranno dalla produzione dei 6 a quelli degli 8 pollici. Detta in soldoni, si tratta di svecchiare interi settori rimasti indietro nel mercato tecnologico. Insomma, si tratta di una innovazione e di un investimento destinati a sbloccare diverse opportunità di mercato. Nonostante la cifra di tutto rispetto, l’equivalente di poco più di 200 milioni di euro, non si è però risolta l’apertura del Modulo M6.
“Modulo che avremmo già dovuto avere a Catania – spiega Luca Vecchio, vice segretario nazionale della Ugl Metalmeccanici – oggi all’interno di quel Modulo c’è la 3 Sun, azienda di pannelli fotovoltaci, che nasce da una joint venture con Sharp ed St. In precedenza era stato, invece, annunciato che il dodici pollici si sarebbe dovuto fare nel Modulo M6 a Catania. Era stato anche promessa l’assunzione di altre 150 unità: ma è tutto rimasto lettera morta. Basti pensare che ad Agrate Brianza dove c’è l’altra sede sono state già predisposte altre 796 assunzioni. L’investimento di St? Perlomeno, serve a tutelare i posti di lavoro esistenti ma ci sono miliardi di dollari destinati alle aziende della microelettronica europea che vengono persi. Ed a tal proposito – conclude Vecchio – non mi risulta che la Regione si sia mossa per presentare progetti in Sicilia e nella nostra provincia”.